I Verdi di Busto Arsizio contro Cattaneo: “L’economia circolare di Accam è una truffa”
Secondo il partito ecologista l'intervento di Regione Lombardia nella vicenda del salvataggio «è servito solo a mantenere in vita l'inceneritore per altri decenni»
I Verdi di Busto Arsizio commentano le ultime vicissitudini della società Accam e dell’inceneritore che gestisce, avviati verso un percorso di salvataggio e di rilancio, con l’aggiunta di un percorso verso l’economia circolare, dopo l’incontro di mercoledì in Regione Lombardia.
Secondo i rappresentanti cittadini del Sole che ride c’è stata una piccola svolta sostenibile dal Comune di Legnano, guidato dal neosindaco Radice, «affinché Accam chiudesse una stagione durata oltre dieci anni, in direzione di futuro sostenibile, di riconversione ecologica, di tutele e di rispetto della gente dell’Altomilanese. È stata una battaglia persa nel momento in cui si è affacciata la politica di Regione Lombardia ed il suo uomo forte della provincia varesina, Raffele Cattaneo, che ha riunito in seduta straordinaria i ventisette comuni del Consorzio».
Il partito dalla forte vocazione ambientalista non fa sconti e definisce l’intervento dell’assessore all’Ambiente «in perfetto stile feudale, quello rivelato dalle carte dei magistrati che indagano nell’inchiesta Mensa dei Poveri – prima udienza oggi – in cui molti dei reati ascritti coinvolgono direttamente il consorzio Accam. La società e la politica hanno usato per cinquant’anni il territorio bustese e dei comuni limitrofi come sito di smaltimento dei rifiuti. Legnano ha aumentato il carico ambientale col nuovo centro di compostaggio».
Secondo i Verdi il Consorzio Accam «è stato guidato dai politici locali in sintonia tra i tre partiti maggiori, che hanno fallito per comune mancanza di cultura ambientale e di dignità politica. Cattaneo li ha terrorizzati, ma solo ad uso e consumo della popolazione e dei giornalisti, con mirabolanti minacce di reato e di spese esorbitanti. Adesso questo spavento-burla dovrebbe portare al rifacimento dell’inceneritore per almeno altri venti anni di sofferenza e di espropriazione dei diritti da parte dei cittadini, costretti a pagare le tasse ai vassalli locali, gente comune atterrita dal potere clientelare costruito attorno Accam».
I Verdi Ecologisti-Europa Verde di Busto Arsizio «denunciano questo sistema oppressivo e falsario, denunciano la truffa del linguaggio sulla sostenibilità e l’economia circolare con cui questi politicanti si riempiono la bocca mentre si dimenticano la testa».
Per loro «è ora di rottamare questo inceneritore sorpassato e superfluo, è ora di sostituire il denaro e il clientelismo con la cura dei luoghi e della corretta amministrazione democratica e trasparente. La Lombardia ha surplus di impianti di incenerimento e i governi recenti non hanno deliberato politiche di smaltimento nazionali; la Lombardia ha un Piano Regionale dei rifiuti del 2014 già scaduto e inadeguato, però si permette di autorizzare un nuovo inceneritore Accam per altri decenni a seguire. Poniamo fine a questa vergogna, a questo mercimonio in cui guadagnano solo i vecchi partiti, privi di cultura ambientale, di coscienza ecologica e legalitaria».
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