“Ambiente a Gallarate: una pennellata di verde, intanto si fa tutt’altro”
Il segretario del Pd Davide Ferrari critico sulle scelte ambientali dell'amministrazione, dall'urbanistica alla mobilità.
«Una pennellata di verde sopra ciò che generalmente danneggia l’ambiente per farlo sembrare meno nocivo». Il segretario del Pd Davide Ferrari parla di «greenwashing» riferendosi ad una serie d’iniziative dell’amministrazione a Gallarate.
A partire dall’evento con le scuole di giovedì mattina, che ha visto la piantumazione di nuovi alberi al termine di un più ampio progetto della scuola sulla sostenibilità.
«Se io fossi un amministratore che deve andare a celebrare la giornata della Terra di fronte a bambini che hanno la maggior parte della vita davanti (e che certamente hanno una consapevolezza delle gravità della crisi climatica maggiore rispetto a quella di gran parte degli adulti, sindaco e assessori compresi) non so cosa riuscirei a dire» premette Ferrari, che interviene «da padre preoccupato e da persona che deciso di mettere il gigantesco problema della sostenibilità ambientale al centro del proprio stile di vita e della propria attività professionale, prima che da persona impegnata in politica».
«Di certo non potrei mentire circa l’impegno di oggi e un futuro assicurato: i bambini di oggi sono proiettati verso un mondo inospitale, spaventosamente diverso da quello che conosciamo e gli adulti non stanno facendo abbastanza – meglio, non stanno facendo nulla – per evitare che questo avvenga. Di certo avrei difficoltà a parlare loro di cura, rispetto e vigilanza quando, passata la giornata della Terra, l’esempio costante che hanno di fronte è di segno opposto, a partire dall’auto inutilmente grande, parcheggiata indisturbata sul marciapiede, che li viene a ritirare».
Certo, poi c’è anche il versante più squisitamente politico: «Di certo non avrei la faccia di tolla di vantarmi di far parte di una amministrazione attenta all’ambiente se nei cinque anni precedenti non solo avessi prestato scarsa attenzione a questi temi o ignorato ogni proposta che veniva dalle opposizioni, ma addirittura implementato politiche decisamente e incontrovertibilmente insostenibili». Quali? «In campo urbanistico, ad esempio (votando un PGT che apriva le porte alla cementificazione di centinaia di migliaia di metri quadrati di suolo), o della mobilità, relegando sistematicamente al ruolo di cenerentole le soluzioni sostenibili».
Il tema della ciclabilità non ha mai visto grandi convergenze in città, per due diverse visioni che non s’incontrano: l’amministrazione concentrata sulle politiche educative e informative e il centrosinistra che chiedeva invece scelte infrastrutturali prima di tutto, cioè ciclabili e altre strutture di supporto, come parcheggi e ciclostazioni. «Promuovere l’uso dell’automobile sempre e comunque e verso dovunque e poi piantare cento piantine e mille cespugli è poco green e molto, molto, ipocrita» dice oggi Ferrari.
Al di là della polemica sulle scelte gallaratesi, Ferrari richiama anche la necessità di «uno sforzo di cambiamento radicale e corale che ispira ogni nostro atto, personale, sociale e politico». Necessità immediata: «Soprattutto è qualcosa che va messo in campo qui e ora, perché domani sarà irrimediabilmente tardi».
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