
La consapevolezza sull’autismo in un gioco di parole
I bambini della 4^ elementare di Voltorre dedicano alla Giornata mondiale sull'autismo un lavoro corale sul concetto di unicità, in cui ciascuno si riconosce

I bambini della classe 4^ della scuola primaria San Benedetto di Voltorre hanno dedicato un lavoro di gruppo alla Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo che si celebra oggi, 2 aprile. Lo hanno fatto con lo stile tipico dei bambini: giocando.
Il gioco come spunto e occasione di riflessione è stato quello dell’acrostico, cioè descrivere la parola, in questo caso “autismo”, scegliendo una definizione per ciascuna delle lettere che la compone.

Partendo dalla A di Autonomia, nel senso di “aiutami a fare da solo”, per poi passare alla U di Unicità perché “ognuno danza seguendo la propria melodia” e così via sino alla O di Osservare. Sì, ma “con occhiali diversi” per capire che “non siamo tutti uguali, ci riconosciamo l’uno dall’altro, siamo unici”.
Poche parole e concetti molto chiari «più efficaci di qualsiasi retorica delle solite celebrazioni soprattutto perché i bambini hanno saputo creare attorno al tema dell’autismo una narrazione lontana dal paradigma medico del deficit, quella del bambino difettoso o mancante, per concentrarsi sul concetto di unicità che riguarda tutti e in cui tutti si riconoscono, ciascuno con le proprie peculiarità», racconta la mamma Cristina Finazzi (portavoce di Uniti per l’autismo e Spazio Blu), orgogliosa del lavoro del suo piccolo Leo e dei suoi compagni di classe.
I bambini non solo hanno saputo creare una narrazione differente a proposito della disabilità, ma hanno anche messo in discussione alcuni stereotipi legati all’autismo, dal colore blu cui hanno preferito un arcobaleno perché ciascuno è una tonalità unica, sino al simbolo del puzzle, che sottintende un enigma. Nessun enigma da risolvere, nessun pezzo mancante. La loro riflessione sull’autismo è corale, di gruppo e li riguarda tutti perché nel concetto di unicità ciascuno si riconosce.
Un ringraziamento e un riconoscimento speciale va anche al team di insegnanti, composto da docenti curricolari, di sostegno ed educatori, capaci di lavorare insieme, in sinergia e su tutta la classe perché l’inclusione sia reale e il valore aggiunto valido per tutti gli studenti. «Proprio come dovrebbe essere sempre, in ogni classe» commenta mamma Finazzi.
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