Striscione contro il sindaco di Azzate al cantiere davanti alla chiesa di San Rocco
Ancora un gesto di protesta dei neonazisti di DoRa davanti al cantiere dove sono state trovate alcune ossa del vecchio cimitero, riemerse dagli scavi. Solidarietà dalla maggioranza e dall'Anpi al primoi cittadino
Continuano le azioni di protesta da parte del gruppo neonazista della Comunità dei Dodici Raggi (comunemente conosciuti come Dora) nei confronti del sindaco di Azzate Gianmario Bernasconi a causa del cantiere all’esterno della chiesa di San Rocco dove sono stati trovati resti umani nell’area dove sorgeva il vecchio cimitero del paese.
A più riprese questo gruppo ha inscenato azioni plateali per chiedere di fermare il cantiere in rispetto dei morti che li erano seppelliti nonostante l’amministrazione comunale abbia fatto già spostare le ossa ritrovate in un ossario. Prima c’è stato uno scontro verbale e quasi fisico tra i militanti nazifascisti e lo stesso sindaco (con tanto di intervento dei Carabinieri), poi è stata divelta la rete di cantiere e questa mattina lo striscione che definisce il sindaco Gianmario Bernasconi “Kapò”.
Sullo striscione apparso ad Azzate la maggioranza esprime, attraverso le parole di Enzo Vignola, la «piena solidarietà nel condividere l’operato del sindaco Bernasconi e condanna fermamente le azioni “fasciste” del gruppo DoRa». Anche l’ANPI di Azzate riafferma «la propria solidarietà verso il sindaco Bernasconi, a seguito dei vergognosi attacchi subiti».
Gli scavi nella piazza di Azzate svelano i resti del cimitero di San Rocco
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