Visite libere nelle RSA con la “certificazione verde Covid19”

Così ha chiesto la vicepresidente Moratti alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome

letizia moratti

Permettere le visite e gli incontri tra familiari e ospiti delle residenze per anziani se a entrambi è stata rilasciata la certificazione verde Covid-19.

È questo il contenuto della proposta avanzata dalla vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
Il confronto proposto da Letizia Moratti prevede un aggiornamento della normativa vigente che attribuisce alla direzione sanitaria delle Rsa la decisione e la responsabilità sulla possibilità di consentire gli incontri.

«L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non – sostiene Moratti – dovrebbe essere consentita se sia ai parenti/visitatori che all’ospite/paziente delle strutture stesse è stata rilasciata una delle certificazioni verdi Covid-19, recentemente approvati dal Governo.
La normativa vigente ha certamente rappresentato in questi mesi un importante deterrente alla diffusione della pandemia all’interno di alcune collettività chiuse con ospiti anziani e, più in generale, con ospiti ad alta fragilità. Tuttavia è ora necessario un suo aggiornamento grazie anche agli importanti sforzi riorganizzativi degli enti gestori per il contenimento e gestione del Covid. Senza contare che la vaccinazione prioritaria attuata da Regione Lombardia su ospiti e personale di queste residenze ha consentito pressoché di azzerare contagi e decessi».

«Rimettere alla direzione sanitaria l’indicazione e la regolamentazione degli accessi di parenti e visitatori all’interno di queste strutture residenziali – rimarca l’assessore lombardo al Welfare – può risultare particolarmente complesso per il non facile compito di commisurare i benefici e i rischi, con il pericolo di generare arbitrarietà decisionali difformi sul territorio. Inoltre, il perdurare dell’applicazione delle norme sul distanziamento potrebbe comportare un aumento dei disagi sia degli ospiti che dei loro cari non potendosi sempre facilmente trovare valide alternative. È giunto il momento di ripensare la chiusura alle visite nelle Rsa – conclude Moratti – consentendo nei limiti della sicurezza e della tutela della salute, riaperture agli incontri e ai ricongiungimenti attesi di mesi».

«Ho scritto personalmente al Ministro della Salute, Roberto Speranza, in sintonia con la Vicepresidente Moratti, per chiedere che vengano emanate apposite linee guida nazionali per organizzare le visite agli ospiti delle RSA da parte di soggetti che a loro volta abbiano completato il ciclo vaccinale. Un atto dovuto, dopo più di un anno di severe restrizioni, tenuto conto dell’evolversi in maniera assolutamente positiva della campagna di immunizzazioni dei degenti e del personale».

 «Ad oggi – spiega Emanuele Monti, Presidente della Commissione sanità   – il DPCM del 2 marzo concede la facoltà alle direzioni sanitarie di derogare alle restrizioni, laddove siano state attuate misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione. Una misura troppo stringente e che scarica la responsabilità sugli enti gestori. Chiediamo che il Ministero emani un provvedimento che faccia chiarezza sulle misure organizzative necessarie per favorire le riaperture e un graduale ritorno alla normalità. A tal proposito, chiediamo che il requisito per far visita ai degenti sia quello di aver completato il ciclo vaccinale. Mi auguro che il Ministro Speranza accolga questo accorato appello che rappresenta la voce dei tanti rappresentati del settore sociosanitario e delle famiglie degli ospiti».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Aprile 2021
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