«Basso e Zanatta mi hanno detto “Vai e vinci”. Mi sono fidato e ce l’ho fatta»
Lorenzo Fortunato racconta il successo al Giro d'Italia in cima allo Zoncolan. L'abbraccio con Luca Spada: "Questo ragazzo è oltre il fantastico". Covi: "Contento della mia condizione"
«Questo ragazzo è oltre il fantastico». Luca Spada è tra i primi ad abbracciare Lorenzo Fortunato, nel piccolo gazebo dedicato al vincitore, dietro al podio di ogni tappa del Giro d’Italia. L’imprenditore di Morosolo, sponsor principale del team Eolo-Kometa, stringe a sé e ringrazia il giovane bolognese, ancora con addosso i segni della fatica per aver domato prima di tutti il gigante Zoncolan.
Bolognese delle colline, Fortunato è compaesano di un altro tizio che in montagna ci sapeva fare piuttosto bene, Alberto Tomba da Castel de’ Britti. Ma a differenza dell’Albertone delle nevi, il corridore della Eolo-Kometa non è abituato alla vittoria, almeno per adesso. «Oggi è la mia prima da professionista – racconta ai microfoni della Rai – non vincevo una gara dal 2016 e anche quel giorno ero in fuga con Vincenzo (Albanese ndr), tra i dilettanti».
Giro d’Italia, il sogno della Eolo-Kometa è realtà: Fortunato vince in cima allo Zoncolan
Albanese che in corsa è stato l’appoggio più importante per Lorenzo: «È stato lui a portarmi fuori dal gruppo quando è iniziata la fuga. Gli sono andato a ruota e lui mi ha tenuto tranquillo per tutto il tempo, poi, quando è iniziata la salita, è toccato a me attaccare».
Una condotta di gara che non è stata improvvisata: in casa-Eolo, anzi, era proprio lui l’attaccante designato. «Questa mattina Ivan e Stefano (Basso e il ds Zanatta ndr) mi hanno detto: “vai in fuga e vinciamo la tappa”. Io non ci credevo tanto ma li ho ascoltati ed è andata bene. Non mi monto la testa, però nei giorni scorsi avevo visto che stavo bene in salita e che riuscivo spesso ad arrivare a ridosso dei primi venti. Ero contento, però so anche di avere in una ammiraglia Basso e Zanatta e nell’altra Yates ed Hernandez, tutta gente che ha vinto tanto in carriera, in auto o in sella. Mi sono fidato di loro».

COVI: “HO GIOCATO LE MIE CARTE”
Anche Alessandro Covi da Taino ha avuto una parte importante nella tappa dello Zoncolan con un meraviglioso terzo posto finale. Nelle sue parole prevale la soddisfazione: «Stamattina avevamo deciso che avrei provato ad andare in fuga. Sono riuscito a entrare nell’attacco giusto, così sull’ultima salita ho cercato di giocarmi tutte le mie carte. Sono contento della condizione in crescita: gli infortuni sono ormai alle spalle, spero di poter avere altre occasioni da sfruttare».
SPECIALE GIRO D’ITALIA
In collaborazione con Bieffe Cicli e con La Bottega del Romeo
Quello “squillo” nelle Asturie: così ha spiccato il volo Lorenzo Fortunato
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