Su Cazzago aleggia il fantasma dei tempi passati: “Salviamo la nostra identità”

Un post curioso è "apparso" sul gruppo Cazzago Brabbia News: Charles Dickens viene preso a pretesto per "risvegliare" i cazzaghesi

Cazzago Brabbia

A Cazzago appare il fantasma del tempo passato. Sì, come quello che fa rinsavire il perfido Ebenezer Scrooge nel Canto di Natale di Charles Dickens. Il “fantasma” ha fatto la sua comparsa in un post del gruppo facebook Cazzago Brabbia News, domenica sera: così all’improvviso, proprio mentre stavano per calare le luci della notte, s’è palesato. Per dire cosa? Per chiamare i cazzaghesi a raccolta, per risvegliare le coscienze (dice lo spirito) sopite.
Cazzago sta mutando: da piccolo paese dolcemente adagiato sulle rive del lago di Varese, a località di turismo. Può un paese così piccolo affrontare un tale cambiamento senza venire snaturato? È il dibattito che tiene banco da tempo e che vede contrapposti due schieramenti: da una parte chi vuole che il progresso e lo sviluppo del territorio facciano il loro corso, dall’altra  chi vorrebbe preservare le tradizioni, anche a costo di perdere i benefici derivanti da una potenziale crescita economica.
Di chi sarà il post firmato dallo “Spirito di Cazzago”? Le ipotesi si rincorrono sulle chat del paese: potrebbe essere di Amerigo Giorgetti, che già si era espresso contro lo sviluppo selvaggio del paese? Oppure Massimo Nicora? Scrittore raffinato, autore di libri, dalla storia di Goldrake all’analisi del pensiero di Pico della Mirandola e antagonista del sindaco Magni? O ancora Betty e Chicco Colombo, autori teatrali, burattinai, artisti amati in tutta la provincia, anima e cuore del paese? Chi lo sa. E soprattutto chissà se lo spirito riuscirà a raggiungere l’obiettivo prefissato.
Ecco qui il post dello “spirito di Cazzago”:

Cari Cazzaghesi, questo post non sarà breve. Abbiate pazienza di leggerlo fino in fondo.
Non so se avete mai letto il Canto di Natale di Charles Dickens. È una storia ambientata nella Londra dell’Ottocento. Protagonista è un anziano banchiere, ricco ma mostruosamente avaro ed egoista di nome Ebenezer Scrooge. Anche a Natale pensa solo a lavorare e guadagnare e sembra avere smarrito completamene lo spirito di questa festa così speciale. Ecco però che alla Vigilia gli si presentano tre spiriti: lo spirito del Natale passato, lo spirito del Natale presente e lo spirito del Natale futuro. Questi tre spiriti, raccontandogli del suo passato, del suo presente e di quello che potrebbe essere il suo futuro se non proverà a cambiare , faranno riflettere il vecchio Ebenezer che fortunatamente si ravvede e dalla mattina di Natale incomincia una nuova vita.
Ecco cari Cazzaghesi, mi presento! Sono lo spirito di Cazzago e ho deciso di destarmi dal mio sonno per venirvi a parlare. Mi presento innanzitutto a voi come lo Spirito della Cazzago del passato, perché sono molto preoccupato di che cosa è diventata la Cazzago del presente. Io esisto ancora prima di quando voi siete nati. Ho visto questo paese nascere e ho conosciuto moltissime persone nel corso dei secoli. Ho visto i primi uomini costruire palafitte sul lago, ho ammirato la caparbietà degli abitanti quando secoli addietro hanno costruito la chiesa e le ghiacciaie. Ho visto voi Cazzaghesi vivere in simbiosi e rispetto con il lago, ho accompagnato silenzioso i pescatori che di notte lasciavano le rive a bordo delle loro barche, ho ammirato la vostra operosità e caparbietà nel costruire un paese a misura d’uomo e in armonia con il suo ambiente.
Ho visto molti di voi nascere, crescere, giocare sulle rive del Lago di Piazza, nuotare fino all’Isolino, pescare le alborelle, lavare i panni sui sassi della riva… Mi è sempre piaciuto osservarvi dall’alto del mio mondo invisibile e l’ho sempre fatto in silenzio. Perlomeno fino a oggi.
Dismessi i panni dello Spirito della Cazzago del passato ho deciso di vestire quelli della Cazzago del presente perché sono molto preoccupato di quello che è diventato il paese. Non è più quella oasi di pace che ha sempre vissuto in armonia con la natura che lo circonda. Ora il paese è diventato come quelle località turistiche alla moda dove si viene solo per fare l’aperitivo. Macchine ovunque, confusione, sporcizia, infrastrutture che non sono in grado di reggere tutta questa pressione, mancanza di personale in grado di gestire i flussi e l’ordine… e chi più ne ha più ne metta.
Il lago di Piazza, che è sempre stato il luogo più sacro del paese, trasformato in una sorta di Rimini senza anima e senza speranza. Le ghiacciaie, un tempo monumenti fieri della cultura della pesca, sono ormai bagni pubblici o luogo di ritrovo di compagnie discutibili. Ho sentito che si vuole ancora incrementare il turismo, che si vuole ampliare il bar al lago per accogliere ancora più gente. Addirittura si vuole costruire una nuova strada di accesso che dalle ghiacciaie porti direttamente al lavatoio.
Ma a chi giova tutto questo? Giova al paese? Giova ai suoi abitanti?
Ho provato a vestire i panni dello spirito della Cazzago del futuro, ma vi ho rinunciato quasi subito. Ho visto cose troppo brutte per essere raccontate. Ho visto un paese che, a poco a poco, ha perso la sua anima nell’indifferenza generale di tutti quelli che non hanno fatto nulla per impedire che ciò accadesse. Ho visto un paese che ha rinnegato la sua stessa identità.
Poi non ho più resistito. Ho dovuto chiudere gli occhi di fronte a un futuro del genere. Purtroppo è questo che si prospetta. Ho chiuso gli occhi e ho pianto. Certo, anche gli spiriti piangono, che credete? Anche noi abbiamo un cuore. Quando nella notte dei tempi mi è stata affidata la custodia di questo luogo ho visto che voi Cazzaghesi siete stati sempre in grado di superare difficoltà e problemi di ogni sorta, ma ora sono molto preoccupato. Non so se ce la farete questa volta. Viviamo ormai in una società permeata dall’egoismo, dove ognuno pensa a se stesso. Ma bisognerebbe, per un attimo, distogliere lo sguardo dal proprio orticello per guardare ancora una volta al paese e riflettere su quello che sta succedendo, su cosa il paese è ormai diventato.
Chissà, forse siete ancora in tempo per far qualcosa. Io non posso agire insieme a voi. Del resto sono solo uno spirito e non ho un corpo, delle braccia, delle mani… Ma posso essere la vostra coscienza come comunità. Con i miei pensieri e le mie riflessioni posso tentare di far riaffiorare nei vostri cuori quell’amore per il paese che sono sicuro avete sempre avuto e per sempre avrete.
E allora non posso che sperare che anche ai Cazzaghesi accada quello che è accaduto allo Scrooge protagonista del racconto di Dickens. Che risvegliandosi dopo aver ricevuto la visita degli spiriti del passato, del presente e del futuro, voi, come lui, vi adoperiate affinché le cose cambino. Da oggi.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 03 Maggio 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.