Tra le arnie di Villa Della Porta Bozzolo, il canto e la danza delle api

Riccardo Mancini è un apicoltore che da circa un anno si prende cura delle arnie della villa e di altri beni del Fai-Fondo Ambiente Italiano e ci ha raccontato il suo lavoro

Il mondo delle api ha un fascino davvero particolare. Seguendo il lavoro di un apicoltore esperto si può scoprire un microcosmo dove tutto si muove alla perfezione, secondo i meccanismi della natura.

Riccardo Mancini è un apicoltore che svolge questo lavoro da molti anni. Da circa un anno è il custode delle arnie posizionate a Villa Della Porta Bozzolo e in altri beni del Fai-Fondo Ambiente Italiano. La sua è una vera e propria passione per questo insetto impollinatore, sempre più da tutelare e fondamentale per il nostro ecosistema.

Le arnie di Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno

Quando lo incontriamo ci mostra le trentadue cassette della villa di Casalzuigno, raccontando i passaggi che svolge per controllare la salute delle api, la produzione di miele, il peso di ogni cassetta e per sentire il ronzio delle api operaie. Questo, infatti, è un elemento fondamentale che gli permette di scoprire come sta ogni famiglia, semplicemente ascoltandone il suono.

Con una app installata sul telefonino riesce a controllarle anche a distanza, così da non lasciare mai soli questi piccoli insetti che lavorano tutto il giorno per portare polline nelle arnie e rendere felice la loro “regina”. Lei è l’ape più grande ed è riconoscibile anche grazie ad un marchio che le viene posto dall’apicoltore. Il “canto” che emette è sorprendente perché è diverso da quello delle altre api e può ricordare quello di un’anatra. I più esperti possono poi riconoscere la “danza delle api”, vibrazioni che emettono per comunicare tra loro.

Le arnie di Villa Della Porta Bozzolo sono parte del più ampio progetto del FAI – Fondo Ambiente Italiano chiamato “Api, farfalle e rondoni”, nato per la tutela degli insetti impollinatori fondamentali per il benessere dell’uomo e degli ecosistemi. Per contrastarne la scomparsa, il FAI ha creato in 12 dei suoi beni degli spazi favorevoli al loro benessere e garantisce pratiche agricole ecologiche che non utilizzano insetticidi dannosi.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Maggio 2021
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