I numeri della seconda ondata di coronavirus nelle scuole del Varesotto
Sono 2.806 gli studenti e i professori positivi al Covid a fine febbraio nelle scuole varesine. Poco meno di 50mila, invece, quelli finiti in quarantena
Sono 1.928 gli studenti, 878 gli operatori scolastici, risultati positivi al nuovo coronavirus nelle scuole della provincia di Varese dalla riapertura del 14 settembre al 28 febbraio. Nello stesso periodo sono 48.965 i ragazzi, i docenti ed i bidelli messi in quarantena per evitare la diffusione del contagio. Per raccontare con maggiore precisione possibile cosa sia avvenuto durante la seconda ondata nelle scuole del territorio, VareseNews ha scelto di affidarsi ai numeri. E per ottenerli ha presentato un Foia (una richiesta di accesso generalizzato agli atti amministrativi, ndr) ad Ats Insubria e all’Ufficio scolastico provinciale.
L’istanza è partita lo scorso 25 marzo. Da via Ottorino Rossi i numeri relativi ai contagi sono arrivati in redazione lo scorso 26 aprile, mentre solo il 18 maggio è arrivata la risposta dell’Ufficio scolastico. Quest’ultimo ha fornito i numeri relativi agli studenti iscritti e ai docenti e al personale Ata che lavorano nel sistema scolastico provinciale.
Dati che, incrociati con quelli sui positivi al Sars-CoV-2 forniti da Ats, hanno permesso a VareseNews di calcolare l’incidenza dei contagi nelle scuole del territorio e di confrontarla con quella nella popolazione generale. Detto altrimenti, di costruire la curva dei contagi fuori e dentro le scuole su base settimanale. Il risultato è rappresentato in questo grafico:
Bene ricordare, e bene farlo subito, che non è possibile avere la certezza che questi contagi siano avvenuti a scuola. Ats censisce i contagi in base alla fascia d’età, non alla scuola frequentata. I dati, in altre parole, non ci dicono se i contagi hanno riguardato studenti della stessa classe, il che potrebbe portare a concludere che si siano contagiati a scuola, o studenti che usano gli stessi mezzi pubblici. Circostanza che potrebbe indicare in questi ultimi il luogo in cui il virus si è trasmesso da una persona all’altra.
Tornando al grafico, si può osservare come in un primo momento la curva dei contagi relativa agli studenti (linea verde e grigia) sia salita più rapidamente di quella relativa alla popolazione generale, di fatto anticipando di una settimana la crescita di quest’ultima.
La svolta è arrivata nella settimana conclusa il 25 ottobre, che ha rappresentato il picco dei contagi per le secondarie di primo grado e ha segnato un cambiamento nella crescita della curva. Il giorno successivo è infatti entrata in vigore un’ordinanza del presidente della Regione Attilio Fontana, che ha imposto la didattica a distanza nelle scuole secondarie di secondo grado.
A margine, è interessante notare l’effetto del Natale nella curva relativa ai contagi nella popolazione generale. La quale, nella rilevazione del 10 gennaio, ovvero due settimane dopo il cenone, ha visto una nuova impennata, fortunatamente subito rientrata la settimana successiva.
Questo grafico mostra invece come si sono distribuiti i contagi nel tempo per ogni singolo grado scolastico, dalle scuole dell’infanzia fino a quelle che un tempo di chiamavano superiori.
In questo caso si nota in maniera evidente il calo nei contagi seguito alla chiusura delle secondarie di secondo grado di fine ottobre. Più in generale, la situazione alla fine di febbraio, dove si interrompe il grafico, non era nemmeno lontanamente paragonabile a quella registrata ad ottobre. Eppure pochi giorni più tardi, il 5 marzo, dal Pirellone arrivò la decisione di chiudere tutte le scuole, costrette alla didattica a distanza fino al 7 aprile. Almeno per i ragazzi fino alla prima classe della secondaria di primo grado.
Oltre ai contagi, Ats Insubria ha fornito anche i dati relativi alle quarantene. Sì, perché a fronte di uno studente o di un insegnante risultato positivo al nuovo coronavirus, le autorità sanitarie imponevano la quarantena fiduciaria per tutta la classe. O per più classi se ad essere coinvolto era un docente che insegna in più di una. Questo grafico mostra il rapporto tra contagi e quarantene:
Come si vede, l’impatto è stato più significativo alle secondarie, in particolare quelle di secondo grado. A gennaio si è toccato il record di 593 persone in quarantena per ogni contagiato. Questo perché Asl imponeva la quarantena fiduciaria a tutti i soggetti entrati in contatto con un positivo. Si pensi ad un insegnante che segue più classe, ad esempio un docente di religione, e si immagini quanti studenti siano da porre in quarantena se dovesse risultare positivo al Sars-CoV-2. Anche questo è uno degli effetti da tenere in considerazione nella gestione delle scuole in epoca di pandemia.
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