Vaccinazioni, per Monti va tutto bene ma c’è un problema: “Vanno vaccinati anche gli invisibili”

Il commento del presidente della Commissione Sanità alla vigilia dell'apertura delle prenotazioni alla fascia 40-49 ma Usuelli (+Europa) e Astuti (Pd) chiedono di accelerare sulle vaccinazioni a chi non ha la tessera sanitaria

francesco curcio vaccini malpensafiere

Per qualcuno va tutto bene, per altri un po’ meno. La campagna vaccinale in Lombardia è stata analizzata nella commissione regionale sanità di questa mattina, presieduta da Emanuele Monti.

Il consigliere leghista ne traccia un bilancio tutto positivo:«Sono emersi segnali molto positivi dal consueto incontro fra la Commissione Sanità e la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia sull’andamento epidemiologico e sulla campagna di immunizzazione. Domani prenderanno il via le prenotazioni della fascia 40-49 anni, una fascia che conta circa 800mila unità. Stiamo procedendo spediti con le inoculazioni e siamo in anticipo rispetto a molte altre regioni. La Lombardia si conferma la prima della classe».

Il presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone ha proseguito: «Siamo anche al lavoro – continua Monti – per sanare tutte quelle situazioni di distorsione del sistema informatico che rischiavano di ritardare la vaccinazione per coloro che non hanno la tessera del servizio sanitario nazionale, perché residenti all’estero, come il personale viaggiante delle compagnie aeree. Un lavoro piuttosto impegnativo ma su cui i nostri tecnici sono concentrati in maniera serrata». «Altro obiettivo – aggiunge – potenziare i servizi di assistenza domiciliare integrata e tutto ciò che non è prettamente legato alla situazione epidemiologica».

Il problema degli irregolari

Nel corso dell’aggiornamento settimanale il vicedirettore Welfare Marco Salmoiraghi ha presentato il problema di coloro che sfuggono all’assistenza sanitaria nazionale e ha comunicato che Regione Lombardia intende implementare la vaccinazione dei soggetti fragili privi di tessera sanitaria (stranieri irregolari, persone senza fissa dimora e altri) a cominciare dai primi giorni del mese di giugno, in collaborazione con le associazioni umanitarie che si occupano di loro. Considerata la difficile reperibilità di molte di queste persone, si è orientati a privilegiare la vaccinazione con Johnson & Johnson, prodotto monodose che consente una calendarizzazione più semplice, come ha indicato ieri il commissario Figliuolo.

Plaude all’iniziativa il Consigliere Michele Usuelli (+Europa/Radicali). «Già dallo scorso mese di ottobre, con un’interrogazione alla Giunta, abbiamo sollevato il problema della gestione delle persone estremamente fragili e irregolari in tempo di pandemia, persone per le quali è necessario avere una particolare attenzione, non solo nel loro interesse, ma nell’interesse della sanità ed igiene pubblica collettiva. L’assessore Moratti ci aveva risposto confermando che per legge la vaccinazione deve essere offerta a tutte le persone presenti in Italia. Persone e non solo cittadini. Oggi, finalmente, vengono ipotizzate le modalità di tale intervento. Ottima anche la scelta di appoggiarsi alle associazioni di volontariato che da tempo e con grande efficacia si occupano di questi problemi. Siamo a disposizione per collaborare alla pianificazione dei dettagli operativi. E vigileremo affinché sia dato seguito a queste promesse».

Anche il consigliere Pd Samuele Astuti interviene sul punto: «Finalmente la Regione ha raccolto la nostra reiterata sollecitazione a vaccinare gli immigrati irregolari e i senza fissa dimora. Nonostante questo la consigliera Viviana Beccalossi ha avviato una sterile polemica, invocando un presunto diritto di precedenza degli italiani e definendo il provvedimento uno ‘schiaffo a chi attende’. Un ragionamento sbagliato che non condivido in nessun modo per almeno tre ragioni. Innanzitutto la legge stabilisce che la precedenza nelle vaccinazioni per età e fragilità vale per tutti, a prescindere dalla provenienza. Irregolare e homeless anziani se sono contagiati dal virus rischiano la vita, esattamente come i cittadini italiani e l’umanità impone di adoperarsi perché non accada. A questo si aggiunge una basilare regola di epidemiologia che impone, per arginare la diffusione del virus, di vaccinare il numero maggiore di persone chiunque esse siano».

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Pubblicato il 19 Maggio 2021
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