Francesco Gobbi e il suo kayak (ritrovato) arrivano alla laguna di Venezia
Nella seconda settimana non sono mancati piccoli incidenti, e nemmeno un grosso spavento. Domenica mattina, al suo risveglio, una brutta sorpresa: il suo prezioso kayak, realizzato dalla “Nautica Mannino Kayak” di Catania, non c'era più
Prosegue tra panorami fantastici, qualche inconveniente legato al cattivo tempo e un grosso spavento, il viaggio avventuroso di Francesco Gobbi, il 71enne di di Ferrera di Varese che dal 28 giugno è in navigazione solitaria con il suo kayak, intenzionato a raggiungere la Croazia con un percorso di circa 1300 km.
Ieri Francesco, dopo 466 chilometri, è arrivato all’isola di Pellestrina, nella laguna di Venezia.
Nella seconda settimana non sono mancati piccoli incidenti, e nemmeno un grosso spavento. Domenica mattina, al suo risveglio, una bruttissima sorpresa: il suo prezioso kayak, realizzato dalla “Nautica Mannino Kayak” di Catania, non c’era più.
«Sabato arrivato in Polesine sono andato a dormire e quando mi sono svegliato alle 7 non credevo ai miei occhi – racconta Francesco – Il kayak non c’era più. Ho camminato per parecchio su quello spiaggione ed ho ritrovato la pagaia, ma del kayak nessuna traccia. Non sapevo che fare, sono rimasto letteralmente “in mutande” perché tutto, ma proprio tutto, era sul kayak: documenti, soldi, vestiti. Poi ho telefonato ai Vigili del fuoco e dopo un po’ c’erano pompieri volontari, carabinieri, con uno spiegamento di mezzi perfino esagerato. Simpatico e gentilissimo un carabiniere vedendomi in costume mi ha detto “Potrei denunciarla per oltraggio al pudore, tenga la mia maglietta, è pulita, me la porto per il cambio”. Poi sono arrivati i pompieri, quelli effettivi, hanno messo in acqua il gommone, ma dopo 300 metri hanno avuto un guato al motore e si sono fermati».
Ancora una volta in aiuto di Francesco è venuta “la gente di fiume“: «Una barca da pesca di un signore tedesco è arrivata in soccorso dei vigili del fuoco, per trainare il gommone guasto fino al pontile da dove erano partiti. Parlo con questo signore, Rico, un omone disponibile, gioviale, gentile tanto quanto è grosso, e lui mi ha fatto salire sulla sua barca. per andare a vedere se trovavamo il kayak e e dopo un paio di chilometri eccolo lì, fermo, tranquillo, sembrava mi aspettasse!».
Ritrovato il kayak fuggitivo e ringraziati i tantissimi che si sono mobilitati per aiutarlo, Francesco è ripartito per il suo viaggio.
Per seguire avventure e disavventure dell’avventuroso pensionato varesino, potete andare sulla sua pagina Facebook, dove ogni giorno documenta con racconti, molti video e immagini la sua navigazione.
Dal Piemonte alla Croazia in kayak, il varesino Francesco Gobbi parte per una nuova avventura
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