Il giorno dopo l’alluvione, ora la conta dei danni
Da Brinzio a Gavirate passando per Luvinate: i paesi portano i segni di una montagna fragile
Il lago di Brinzio che cambia colore per via della fanghiglia portata a valle da due torrenti (nella foto sotto) che scoppiano e sovrastano le alture sopra la Rasa.
L’acqua scende, travolge quello che incontra – in un caso anche un’auto con a bordo delle persone – si scarica nei prati e va a finire nel piccolo invaso alle porte del paesino: è già la terza volta in meno di un mese e si questo si parla oggi in un incontro fra Parco, Comuni ed enti locali all’ufficio territoriale della Regione per cercare una soluzione al problema.
Una situazione difficile.
«Intanto il nostro laghetto, che si basa su di un delicatissimo ecosistema, si sta interrando», spiega il sindaco Roberto Piccinelli.
Lo stesso vale per il ben più grande lago di Varese che a Gavirate mostra il pieno di detriti nella zona del Lido: niente a che vedere con le immagini tragiche registrate a Como dove a memoria d’uomo non si ricorda di una situazione simile a quella patita nei giorni scorsi dopo l’alluvione che ha bloccato la statale Regina e distrutto i centri storici rivieraschi.
A casa nostra le immagini non sono migliori specialmente nei due centri più colpiti dall’alluvione del 28 luglio.
A Luvinate il sindaco Alessandro Boriani racconta di una situazione analoga a quella dello scorso settembre quando oltre ai danni si aggiunse anche un morto, il runner che stava correndo nei boschi travolto dalla furia del Tinella: ieri ancora arcate dei ponti piene di detriti in un attimo, vasche di rallentamento delle acque riempite in pochi minuti, paese sommerso e riempito di fango.
«Stiamo compilnado le schede RASDA», spiega Boriani riferendosi al sistema regionale on-line per la raccolta delle schede danni che consente agli enti locali di segnalare alla Regione i danni al settore pubblico e privato, le spese di prima emergenza conseguenti ad eventi calamitosi naturali.
C’è aria da “tutto da rifare“ anche a Gavirate dove la conta dei danni è stata già fatta a mente da Massimo Parola, vice sindaco alluvionato con l’acqua che nella mattinata di ieri è entrata anche in casa sua. «Saranno 600-800 mila euro di danni come prima stima».
Assieme alla piena delle acque scese da Ca’ dei Monti si è abbattuta sull’amministrazione anche una valanga di critiche raccolte a caldo già nella giornata di ieri col paese sott’acqua.
«Sì, le critiche le ho sentite. Siamo intervenuti, ma eventi di questa portata con una tale frequenza di ritorno non si erano mai visti».
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