Riaprono le sale gioco ed è subito allarme. Stretta decisa dal Ministero della Salute
Dopo un lungo lockdown che ha evidenziato una contrazione della spesa, la riapertura preoccupa il Ministero della Salute. Anche in provincia di Varese nel 2020 la spesa per i giochi in denaro è crollata
Dal primo luglio hanno riaperto le sale giochi ed è subito allarme “gioco d’azzardo”. L’emergenza sanitaria e la chiusura di circa 230.000 esercizi che proponevano giochi con vincite di denaro hanno, di fatto, contratto la spesa globale degli italiani in questo settore. Ora si teme che la riapertura possa portare ad eccessi dopo mesi di astinenza.
NEL 2019 CALCOLATA UNA PERDITA PRO CAPITE DI 323 EURO
Nel 2019 il volume del denaro giocato ammontava a 110 miliardi e 446 milioni di euro, una media pro capite di 1841 euro da cui, però, ciascuno è risultato più povero di 323 euro. Cifre preoccupanti soprattutto alla luce che la fascia di popolazione dedica al gioco d’azzardo è ridotta ( circa 5,2 milioni di cittadini) per cui le perdite individuali sono decisamente più consistenti.
L’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo ha evidenziato che
“i giocatori hanno avuto una inattesa remissione del sintomo per la forzata interruzione della presenza dei punti di gioco, mentre le famiglie hanno visto attenuarsi il carico di tensioni e problematiche anche di natura economica innescate dalle condotte del familiare con dipendenza da gioco d’azzardo”.
La ripresa dell’attività, che andrà a sommarsi all’incremento registrato del gioco on line, preoccupa il Ministero della Salute. Nei giorni scorsi, il Ministro Speranza ha firmato un decreto : « La ludopatia è una dipendenza pericolosa che colpisce anche i più giovani – ha commentato il Ministro – Il primo passo è riconoscerla ma poi è necessario intervenire. Per questo ho firmato un decreto per l’adozione di un regolamento nazionale per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle persone affette dal gioco d’azzardo patologico».
Tutte le regioni sono invitate ad aumentare ispezioni e restrizioni in un settore problematico, che ha mostrato concreti segni di miglioramento nel periodo del lockdown quando sono diminuite le occasioni di gioco.
IN PROVINCIA DI VARESE
Anche in provincia di Varese l’emergenza sanitaria ha evidenziato segnali più confortanti: mentre nel 2018 si era quasi raggiunta la quota di 1,6 miliardi di spesa in giochi d’azzardo , di cui quasi 400 milioni per giocate on line, lo scorso anno le giocate sono crollate sino a poco più di 600 milioni di euro nelle sale gioco e 500 milioni per le scommesse on line.
«Mi auguro che Regione Lombardia intervenga velocemente – afferma Daniela Capitanucci Responsabile Scientifico di AND-Azzardo e Nuove Dipendenze eComponente dell’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave presso il Ministero della Salute – Stiamo vivendo un momento delicato. La recente decisione del Piemonte di adottare una legge più liberalista che mette a rischio i risultati ottenuti in 5 anni è un segnale allarmante. Ci sono studi scientifici recenti che dimostrano come l’impatto della dipendenza da gioco va oltre il dato economico. È stata dimostrata una correlazione tra il gioco e l’aumento della disoccupazione e persino della mortalità. Si tratta di dati oggettivi che certificano come non debbano essere sottovalutati in termine di ricadute di salute pubbliche gli effetti del gioco d’azzardo».
COSA IMPONE LA NORMATIVA MINISTERIALE
Tra le indicazioni date dal Ministero della Salute alle Regioni ci sono: ispezioni preventive dei locali adibiti al gioco con riferimento a spazi, illuminazione, areazione, rispetto delle distanze e degli obblighi di mascherina; gradualità nella rimessa in funzione dei sistemi con verifiche preventive da parte delle ATS; obbligo di interruzione a intervalli programmati; sospensione delle somministrazioni di bevande alcoliche e dell’uso di tabacco ed evitare l’oscuramento delle vetrate delle zone dei locali adibiti al gioco d’azzardo.
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