Verde naturale e tecnologico per la nuova stazione Nord di Busto Arsizio
Con l'investimento annunciato da Ferrovienord sulle stazioni della tratta Milano-Malpensa, salgono a 41 i milioni di euro pubblici a disposizione per il parco lineare dell'area delle Nord
Ai quindici milioni vinti con il bando per la rigenerazione dell’area delle Nord, si aggiungono ora i 26 messi sul piatto da Ferrovienord per riqualificare la stazione di via Vincenzo Monti e integrarla nel grande parco urbano immaginato dall’amministrazione comunale di Busto Arsizio.
Parchi al posto delle stazioni e una superciclabile da Milano a Malpensa
La presentazione del progetto Fili, avvenuta questa mattina da parte dei vertici della società ferroviaria, fa sorridere nuovamente la ex-Manchester d’Italia che ora si trova anche al centro del progetto di riqualificazione delle stazioni in vista di Cortina 2026. Tutto questo è stato possibile grazie al fatto che la città si è fatta trovare pronta con il giusto inquadramento urbanistico delle aree e con idee chiare su come trasformare la parte pubblica di tutto il sedime ferroviario.
L’eurodeputata Isabella Tovaglieri ha voluto fare un ringraziamento al suo successore e attuale assessore all’Urbanistica Giorgio Mariani e a tutta l’amministrazione per averci creduto: «Sembrava un progetto troppo audace e mastodontico e invece, nella realtà, siamo stati premiati. Nella sfortuna della pandemia si sono attivate una serie di leve che hanno portato a questo risultato . L’Ue ha attivato due linee di sviluppo su digitalizzazione e transizione ecologica, investendo molto. Questo progetto calza a pennello perchè ha l’obiettivo di mitigare l’impatto ambientale enorme del trasporto su rotaia. Potremo portare avanti la ricucitura del tessuto urbano di due parti della città che non si parlavano. Eravamo pronti con la variante e non abbiamo perso, è proprio il caso di dirlo, il treno».
Giorgio Mariani ricambia i ringraziamenti ed entra nel dettaglio: «Mi è venuto naturale proseguire il progetto avviato da Isabella che ha fatto la parte più pesante con lo strumento di inquadramento urbanistico che ha dato il via ai progetti dei privati. A seguire si è smossa anche la parte pubblica. Nel progetto Fili le stazioni verranno coperte con verde naturale e tecnologico. Il boulevard immerso nel verde, ideato nel 2018, rimane. Gli alberi (800 mila quelli che verranno piantati in tutto il progetto) verranno distribuiti lungo tutto il sedime ferroviario, accanto alla superciclabile lunga 72 km e che a Busto Arsizio si collegherà anche la ciclabile che scende dalla Svizzera, lungo la Valle Olona, e permetterà ai cicloturisti di raggiungere Milano, da una parte e il Parco del Ticino dall’altra».
Il brutto scatolone della stazione attuale verrà inglobato in una collina che sarà il punto più alto di un parco lineare lungo 1,3 km e integrerà verde sportivo, spazi per i bambini e per gli anziani. Sarà il nuovo polmone verde di Busto: «Per questo progetto si è preso spunto dalle migliori capitali europee. La stazione scompare e con lei, quella distesa di asfalto. I parcheggi a raso saranno sostituiti da quelli sotterranei e in autosilo, mentre strutture verticali, che simboleggeranno ciminiere tecnologiche che ricordano il passato industriale, ospiteranno il verde tecnologico, membrane che attivano procedimenti chimici che amplificano la produzione di ossigeno fino a 270 volte il verde naturale. L’area destinata al verde naturale si aggirerà attorno ai 60 mila mq e sarà arricchita da una piazza coperta, spazi fissi per esposizioni, attrezzature sportive, aree relax.
Quando si inizieranno a vedere i cantieri? Ad inizio 2022 dovrebbe partire la residenza di senior living che realizzerà un privato mentre a inizio 2023 dovrebbe partire la parte relativa al sedime ferroviario: «Il tutto dovrà essere completato entro il 2026, in tempo per mostrare una bella cartolina di Busto Arsizio ai turisti che arriveranno per le olimpiadi di Milano-Cortina».
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