Alessandra Dolci a Lonate Pozzolo: “La ‘ndrangheta ha ancora troppi clienti”
La coordinatrice della Dda, ospite della consulta della legalità, ha spiegato perchè non bastano le indagini e i processi: «Qui c'è una colonizzazione. Sono come una società di servizi»
Serata molto partecipata al Monastero di San Michele di Lonate Pozzolo per l’incontro con il coordinatore della Dda di Milano, Alessandra Dolci. Il magistrato è stato intervistato dal giornalista Paolo Rossetti sulle infiltrazioni (ormai definita con il termine di colonizzazione) della ‘ndrangheta nel territorio e il sindaco Nadia Rosa ha usato, nella sua introduzione, parole dure proprio per stigmatizzare questo incollamento tra settori della società civile ed esponenti dell’organizzazione criminale.
Nette la parole del Primo Cittadino: «Occorre riconoscere la ‘ndrangheta per capire come si muove e combatterla. Questa sera è qui presente la società civile con le associazioni e le istituzioni lonatesi. Questa è l’occasione per confrontarsi con chi ogni giorno combatte il fenomeno mafioso. Non è possibile dare seguito a chi vuole occupare spazi in contesti che non gli competono. A Lonate Pozzolo stiamo vivendo un clima avvelenato che parte dai social e rischia di influenzare la vita reale attraverso diffamazioni, falsità, intimidazioni e velate minacce. Ci sono persone che minimizzano, banalizzano le sentenze della magistratura ed è per questo che è importante che le indagini e i processi proseguano e trovino spazio nella cronaca. Chi la butta in ridicolo e crea zone grigie in cui non si sa chi è di quà e chi è di là della linea della legalità non può trovare spazio, comprese alcune forze politiche che non prendono le distanze in modo netto e cavalcano fake news e falsità».
A spiegare perchè, 10 anni dopo la maxi-operazione Infinito/Crimine e a 11 anni da Bad Boys, la ‘ndrangheta sia ancora presente sul territorio è proprio la Dolci che non usa mezzi termini: «Qui, come nel resto d’Italia, la ‘ndrangheta continua ad avere troppi “clienti” tra gli imprenditori, i professionisti e i politici. Se non parte da loro un vero cambiamento, il nostro lavoro non basterà mai per quanto intenso e continuo possa essere». Non a caso molti di quelli arrestati nel 2010 sono stati riarrestati con le ultime operazioni (Krimisa e Krimisa bis).
Il magistrato che da ormai 30 anni si occupa di criminalità organizzata in Lombardia, ha spiegato bene quello che emerge da tutte le indagini portate avanti negli anni: «Se un’impresa della ‘ndrangheta offre servizi a metà del prezzo di mercato, chi ne usufruisce si deve chiedere perchè e deve capire che sta agevolando l’organizzazione mafiosa andando a servirsi da loro – spiega – succede, ad esempio, nel settore dello smaltimento rifiuti o in quello del movimento terra (due realtà che spesso vanno a braccetto, ndr). Finchè non si spezza questo legame la ‘ndrangheta continuerà ad arricchirsi».
Per questo ormai si parla di colonizzazione: «L’azione repressiva non è sufficiente se gli anticorpi non funzionano. La visione strategica della ‘ndrangheta è impressionante perchè ha capito che la violenza va usata solo quando davvero serve (a loro, ndr). Una volta le nostre indagini partivano da un proiettile, oggi partono dalle operazione sospette segnalate dagli istituti di credito».
La ‘ndrangheta oggi si propone come un’agenzia di servizi che può dare vantaggi concorrenziali: «Sanno di avere una posizione di vantaggio rispetto ai concorrenti. Si propongono come risolutori di problemi, fanno girare il contante attraverso vere e proprie banche occulte, si propongono per le false fatturazioni e recuperano crediti. Tutto questo alimenta un’economia in nero che crea grossi danni che parte dal traffico di droga e finisce in tutti i settori produttivi».
Proprio per questo la coordinatrice della Dda lancia l’allarme: «Attenzione ai fondi del Recovery Fund. Non cercheranno somme esagerate ma proveranno a drenare una parte di quei fondi soprattutto nel settore dei servizi ecologici. Hanno i professionisti che si mettono a disposizione per trovare tutti i modi apparentemente legali per insinuarsi».
QUI LA REGISTRAZIONE DELLA SERATA
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