All’oratorio di Olgiate Olona storie di donne che fanno tremare la ‘ndrangheta
Appuntamento con la giornalista Dina Lauricella, autrice del libro "Il codice del disonore", organizzato da Filarmonica di Sacconago, Anpi e Libera
Anche quest’anno la Filarmonica di Sacconago, Anpi e Libera organizzano una serata di sensibilizzazione sul tema della criminalità organizzata. Questa volta si parlerà del ruolo delle donne nella ‘ndrangheta e dell’importanza del fenomeno, sempre più diffuso, della dissociazione dalle regole d’onore dei clan di appartenenza.
L’appuntamento è per giovedì 30 settembre all’oratorio San Giovanni Bosco del Gerbone a Olgiate Olona (via Piave 84, entrata libera con Green Pass fino ad esaurimento posti) con la giornalista Dina Lauricella, autrice del libro “Il codice del disonore” che racconta proprio la storia di queste donne e dell’importanza del loro gesto per salvare i figli da un futuro criminale, sottraendo risorse umane alla ‘ndrangheta. Durante la serata la musica dell’orchestra diretta da Francesco Carcello, si alternerà al racconto della giornalista.
È Ivano Iotti a presentare la serata del Gerbone:«Sarà un importante momento di sensibilizzazione e il ricavato della serata sarà devoluto a Cam to me onlus, realtà a cui collaborano le missionarie laiche del Pime»
Alla presentazione è intervenuta anche Angela Lischetti di Libera: «In Italia abbiamo due donne con ergastolo ostativo su 1700 detenuti. Le donne hanno permesso di arrestare parecchi mafiosi ribellandosi al codice mafioso ma lo Stato non le aiuta. Hanno avuto il coraggio di dire no alla schiavitù mafiosa e all’educazione dei figli in base alle tre parole d’ordine: onore, rispetto, vendetta. Libera si è fatta carico del problema di aiutare queste donne da possibili ritorsioni perchè i mafiosi temono questo fenomeno più delle confische dei beni».
Il presidente dell’Anpi cittadina Liberto Losa aggiunge: «Abbiamo ormai una tradizione di impegno sul tema della lotta alla mafia. Il tema della donna che sottolinea Dina Lauricella nel suo libro è potentissimo. Ancestrali arretratezze culturali permettono questa capacità operativa molto efficace delle mafie e soprattutto della ‘ndrnagheta che si basa molto sul legame familiare. La disumanità di questa organizzazione porta alla dissociazione delle donne perché pensano anche ai loro figli».
Durante la conferenza stampa è intervenuta la stessa autrice, Dina Lauricella, in collegamento video da Roma: «Raccontiamo la ribellione delle donne di ‘ndrangheta. Grazie ad uno strumento come lo smartphone sono riuscite a ribellarsi perchè hanno potuto connettersi col mondo che sta fuori dalle quattro mura di casa in cui spesso sono costrette. Creano un problema enorme al monolite della mafia calabrese. La loro è vera antimafia. Sono chiuse nelle loro mura di casa, obbligate a matrimoni combinati. Grazie al telefono scoprono un mondo diverso e un modo diverso di vivere. Così cercano di uscire dalla condizione di isolamento».
Lauricella aggiunge anche un aspetto legislativo da risolvere: «Rischiano la vita per mano dei loro padri, mariti, fratelli e figli ma non vengono protette perchè spesso non collaborano con la giustizia ma fanno solo una dissociazione. Non sono tutelate quando abbandonano la famiglia e solo Libera se ne occupa. Tutti ricordiamo le parole del presidente del Tribunale dei Minorenni di Reggio Di Bella che pensò di spezzare questa catena di sangue togliendo i figli alle famiglie di mafia per aprirli ad un mondo diverso. Questa iniziativa si è diffusa in altri tribunali. Queste storie meritano un’analisi politica e la politica non se ne occupa più da tempo. Andrebbero modificate leggi che ci sono già per agevolare questo trend positivo».
Antonella Marinoni, missionaria laica del Pime, conclude: «Vorrei ringraziare chi organizza questi eventi per aver valutato il nostro impegno. Lavoriamo in Cambogia, Camerun e Perù. Siamo al fianco di molte donne che vivono disagio e sofferenza. In questi 30 anni è cresciuta la consapevolezza della dignità della persona. L’identità è una coperta troppo corta, serve collaborazione come in questa iniziativa che varca i confini delle singole associazioni unendo la musica con contenuti importanti».
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