Il Conservatorio di Gallarate inaugura con due concerti la sede al Teatro del Popolo
La sede di via Palestro si aggiunge alla storica villa Majno: domenica 31 ottobre il "Puccini" offre alla città un ricco programma, dal tango di Piazzolla e di Guastavino alle composizioni di Saint-Saëns
Una domenica di grande musica, il 31 ottobre, inaugura il Teatro del Popolo come nuova sede del Conservatorio Puccini di Gallarate. I nuovi spazi di via Palestro si aggiungono alla storica sede di villa Majno, nel quartiere Liberty, che l’istituto musicale continuerà ad usare per le attività performative.
L’inagurazione sarà onorata con due diversi concerti domenicali, alle 18.30 e alle 21, che sono anche eventi conclusivi di Duemilalibri. La data di debutto non è casuale: «Il sabato, il 30 ottobre, si festeggia il centenario del Teatro del Popolo» dice emozionato il maestro Carlo Balzaretti, direttore dell’istituto che ha ormai compiuto il processo di “statizzazione” ed è divenuto istituzione di livello universitario a tutti gli effetti. Il Teatro del Popolo aprì appunto il 30 ottobre 1921: «Gli operai gallaratesi aderirono al progetto donando una giornata di lavoro, l’inaugurazione fu con Shakespeare, Bellini e Donizetti».
E non è l’unico anniversario: il programma dei due concerti infatti omaggia anche la nascita di Astor Piazzolla nel 1921 e la morte di Camille Saint-Saëns, nello stesso anno.
I concerti per la riapertura del Teatro del Popolo
Al tango di Piazzolla sarà dedicato buona parte del programma del concerto pomeridiano, mentre il concerto serale vedrà le composizioni di Saint-Saëns e di un altro grande del tango, Carlos Guastavino.
«Piazzolla e Guastavino – spiega ancora il maestro Balzaretti – non rientrano nel programma curricolare: gli studenti si sono impegnati a creare un programma originale. Anche questa è ricerca, quella che viene richiesta anche ad una istituzione universitaria».
«Una produzione in equilibrio tra una proposta per un pubblico ampio e la spinta a una ricerca costante da parte dei nostri allievi» aggiunge il maestro Andrea Ferrario. Il doppio concerto (prenotazioni attraverso questo form) è una occasione preziosa per scoprire la musica argentina, in bilico tra radici popolari e una composizione raffinata che reinventa e apre nuove prospettive. «Centrale per Piazzolla è l’incontro a Parigi nel 1954 con Nadia Boulanger, che lo incoraggiò a seguire l’inclinazione per il tango» spiega Silvia Del Zoppo. «Paradossalmente la musica che modernamente potremmo definire “crossover” trova la sua approvazione in Francia e negli Stati Uniti, venendo solo successivamente riassorbita dal contesto che l’aveva generata»
Accanto all’opera di Piazzolla ci saranno anche i brani di Carlos Guastavino, con il suo linguaggio molto romantico. La mezzosoprano Claudia Marchi interpreterà «tre brani, del 1958, nella piena maturità»: «Pezzi che parlano della sua terra, della natura, dei paesaggi argentini» spiega la cantante (di Guastavino sarà proposta poi anche una Sonata con Enrico Maria Baroni al clarinetto e il M° Cristiana Nicolini al pianoforte). Saranno poi proposti anche brani di Fauré, Ravel, J. M. Martin e E. Whitacre.
Il Teatro del Popolo nuova sede del Puccini
I nuovi spazi del Teatro includono – oltre alla sala principale e al palco – anche dieci altri spazi didattici, «anche molto ampi, attrezzati con LIM, computer e fibra» dice il direttore Balzaretti, che dallo scorso anno ha sollecitato e collaborato con il Comune per la ricerca di spazi adeguati alla crescita dell’istituzione universitaria.
«Ringrazio in particolare l’ex assessore Massimo Palazzi, fondamentale figura di collegamento con il conservatorio». Nella nuova sede trovano posto anche nuovi pianoforti, acquistati «grazie alla attenta programmazione del mio predecessore, il maestro Gianzini». Anche le ventotto scuole convenzionate con il Conservatorio avranno uno spazio a disposizione.
Uno spazio aperto alla città
Il Teatro del Popolo ospiterà una ricca programmazione artistica: concerti, masterclass, lezioni-concerto e presentazioni di novità editoriali e discografiche, con cui il Teatro del Popolo intende aprirsi come cuore (musicale) pulsante alla città. Balzaretti parla di «uno o due appuntamenti a settimana a partire da febbraio».
C’è anche l’intenzione di valorizzare un patrimonio dell’istituto, la collezione di migliaia di vinili. «Ogni settimana proporremo l’ascolto dei vinili guidata da musicologi, con un impianto stereo realizzato da artigiani italiani. Intorno alle 18 ognuno di noi verrà ad ascoltare un vinile, ognuno secondo quanto risuona nella sua vita, il proprio background».
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