In 40 alle officine de “Il Domani che vorrei”, i cittadini si attivano per una Busto Arsizio sostenibile
Primo appuntamento al circolo Gagarin con il progetto lanciato da una rete di associazioni locali che hanno l'obiettivo di proporre azioni concrete per rendere le città sostenibili dal punto di vista ambientale

Hanno risposto in una quarantina alla chiamata delle associazioni che fanno parte del progetto “Il domani che vorrei”, lanciato da una rete di associazioni locali che desiderano promuovere un cambiamento sul territorio, seguendo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Nel primo incontro, che si è svolto nella sede del circolo Gagarin di via Galvani 12, i partecipanti si sono conosciuti, molti per la prima volta, e hanno avviato le “officine” che prepareranno un percorso di incontri in cui sarà possibile confrontarsi, dialogare e far emergere dal basso delle proposte di cambiamento.

Le officine hanno iniziato ad affrontare i temi legati all’Obiettivo 11 “Città e comunità sostenibili”, pensando alla città come ad un luogo inclusivo e seguendo il concetto di sostenibilità in modo trasversale, che coinvolge la sfera ambientale, sociale ed economica.
I quattro gruppi di lavoro sono divisi per temi: Slow Food Valle Olona ha introdotto il tema del cibo e della sostenibilità, Copaiba ha parlato del mondo vegetale e del verde urbano, circolo Gagarin ha portato esempi concreti di socialità e partecipazione inclusiva, Strada per Tutti ha presentato un quadro sulla mobilità sostenibile. Per sapere quando si terrà il prossimo incontro basta visitare il sito www.ildomanichevorrei.it.
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