A Gallarate si impara la sicurezza stradale con il campione paralimpico Liverani
Insieme ad Andrea Liverani, bronzo a Tokyo, anche l'atleta Massimiliano Manfredi per sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale. Il progetto è stato ideato dall'isis Falcone di Gallarate
«La strada è caotica e bisogna andarci com rispetto e attenzione, perché basta un attimo»: le parole dell’assessora alla Sicurezza di Gallarate, Francesca Caruso, hanno aperto la giornata dedicata alla sicurezza stradale (venerdì 19 novembre) insieme alle scuole superiori di Gallarate e Varese e alle terze medie dell’istituto Gerolamo Cardano.
Gli studenti hanno assistito alla simulazione di un incidente – inscenato dalle forze di Polizia Locale insieme alla Croce Rossa – e alle modalità di soccorso che si attivano dopo lo scontro tra una macchina e un motorino.
Ideatore e promotore è l’isis Falcone di Gallarate, grazie al finanziamento di un bando regionale: la scuola, per più di un anno, ha lavorato alla progettazione e ha diretto la formazione.
Lo sport come rinascita
«Queste iniziative sono importantissime sia per i ragazzi sia per noi atleti vittime di traumi stradali», racconta Massimiliano Manfredi, atleta di Polha e Stella di bronzo al merito sportivo paralimpico, e il motivo è duplice: «La prevenzione e la sicurezza stradale sono fondamentali perché altre persone non vengano colpite come noi; la consapevolezza è importantissima.
Massimiliano ManfrediManfredi, insieme ad Andrea Liverani (medaglia di bronzo a Tokyo nella carabina dai 10 metri), non solo ha sensibilizzato i ragazzi sul tema della sicurezza stradale, ma ha anche testimoniato come lo sport gli abbia dato una seconda possibilità: «Per noi poterci confrontare e portare la nostra testimonianza ai ragazzi è importantissimo. Noi abbiamo bisogno di comunicare che lo sport significa rinascita, ma anche che la prevenzione a 360 gradi è necessaria sempre: perfino per noi che ce l’abbiamo fatta, perché tanti altri non ce l’hanno fatta e non sono con noi a parlare ai ragazzi».
Andrea Liverani«Io non avevo mai visto un incidente in motorino – ha affermato Liverani – e l’impatto che può subire una persona anche a 20/30 all’ora può far davvero male. È davvero importante per i ragazzi giovani, che a questa età hanno a che fare con i motori.» e proprio per questo motivo progetti come questo sono essenziali per adolescenti che iniziano ad usare motorini: «Il progetto è iniziato quando sono tornato da Tokyo e ne vado molto orgoglioso. Ho avuto un incidente 11 anni fa e lo sport mi ha ridato l’autonomia».
L’attenzione prima di tutto
Presente all’iniziativa l’ex ministro Marco Bussetti: «Per chi lavora nella scuola è importante questo tipo di attenzione: grazie a Regione e al Comune per aver organizzato. È importante vedere cosa succede quando non si sta attenti e non si rispettano le norme della sicurezza stradale». A portare i saluti dell’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato, l’ingegnera ambientale Fiorella Daniele: «Il progetto è motivatore di emozioni, vi auguro di essere sempre ambasciatori di sicurezza stradale».
«La sicurezza stradale – ha continuato l’assessora Caruso – è un argomento a tutela della vita umana. La strada è caotica e bisogna andarci com rispetto e attenzione, perché basta un attimo». L’assessora ha ricordato che si tratta del sesto anno consecutivo che l’amministrazione porta avanti iniziative che affrontano il tema a tutto tondo: pochi giorni fa, infatti, l’assessora insieme alla sovraintendente di Polizia Locale Antonella Marciano ha iniziato a distribuire nelle scuole Usa la bici in sicurezza, il libro frutto dell’esperienza quadriennale fatta insieme a Ivan Basso.
Ha poi preso la parola Vito Ilacqua, dirigente del Falcone: «Il progetto è stato molto apprezzato da Regione in ottica di prevenzione e attenzione. Il lavoro è per voi, siete il nostro capitale sociale: lavoriamo tutti per voi. Meglio sprecare qualche minuto per riflettere che non sprecare la vita in un minuto».
Infine, a salutare i ragazzi anche Loris Calipari, dirigente della fondazione “Marco Simoncelli”: «Dieci anni fa abbiamo preso in carico e portato avanti il sogno di Marco di fare qualcosa per i disabili. Noi vogliamo dare l’opportunità ai ragazzi disabili di farli sentire come noi».
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