Siamo banche di comunità. Le Bcc chiedono a Bruxelles regole adeguate
Approvata in commissione Finanze alla Camera la risoluzione Buratti-Zennaro relativa al credito cooperativo. Federcasse condivide gli impegni richiesti al governo Draghi
La commissione Finanze della Camera dei deputati, con parere favorevole del rappresentante del governo, ha approvato la risoluzione Buratti-Zennaro relativa al credito cooperativo. Federcasse ha espresso soddisfazione e condivide le richieste di impegno rivolte al governo. La risoluzione infatti chiede all’esecutivo di adottare iniziative nelle opportune sedi europee per adeguare, con il più ampio coinvolgimento delle forze parlamentari, il quadro normativo UE alle peculiarità della missione assegnata alle Bcc dalla Costituzione italiana (art. 45).
Si chiede inoltre di confermare il modello del gruppo bancario cooperativo italiano, modificando con urgenza le regole europee applicabili e i relativi modelli di vigilanza affinché le norme e i parametri di supervisione risultino proporzionati, coerenti e adeguati rispetto alla natura delle BCC di banche piccole, non sistemiche (less significant) né complesse e a mutualità prevalente; di adottare iniziative per definire una cornice normativa, in raccordo con le Istituzioni europee, che consenta alle Bcc di accrescere il proprio contributo alla ripresa del Paese, affinché possa continuare ad essere garantito l’accompagnamento creditizio e consulenziale a imprese e famiglie chiamate a fare la propria parte nella ricostruzione post- pandemica delle economie locali in una prospettiva di transizione ecologica e digitale socialmente partecipata e inclusiva; di dare rapida attuazione alle disposizioni in materia di vigilanza cooperativa al fine di ottemperare alla previsione normativa introdotta nel dicembre 2018; di monitorare l’attuazione del regolamento del Ministero dell’Economia e delle Finanze 169/2020 in materia di requisiti e criteri di idoneità degli esponenti delle banche.
L’obiettivo è valorizzare il ruolo di tutte le Bcc e le sinergie che derivano dall’essere affiliate alle capogruppo, all’interno del gruppo bancario cooperativo, evitando al contempo l’applicazione anche alle singole Bcc della disciplina prevista per le banche significant.
I NUMERI DELLE BCC
Negli ultimi venti mesi, le Bcc hanno accresciuto la raccolta del 15% e gli impieghi del 7%. La quota di mercato complessiva nel credito ai comparti produttivi è del 10,7% di cui: 24,4% alle imprese artigiane, 22,5% all’agricoltura, 21,9% all’alloggio e ristorazione 13,8% alle costruzioni e attività immobiliari, l’11,2% al commercio. Tutti settori nei quali la qualità del credito delle Bcc è migliore ad oggi della media del mercato.
Per quanto riguarda le tipologie di aziende la quota di mercato nel credito alle micro – imprese (fino a sei addetti) è del 19,5 %; alle piccole imprese (fino a 20 addetti) è del 25,3 %. In 674 Comuni (per il 90% con meno di 5 mila abitanti) rappresentano l’unica presenza bancaria (+ 5,5% rispetto al 2019). Durante la pandemia, il sistema del Credito cooperativo ha deliberato moratorie per 41 miliardi di euro, crediti garantiti per 11,8 miliardi, erogazioni liberali urgenti a favore di istituzioni sanitarie, enti ed associazioni delle comunità nei primi tre mesi di emergenza per oltre 15 milioni. I reclami che hanno interessato le BCC, secondo i dati dell’ultima relazione dell’arbitro Bancario Finanziario, sono lo 0,7% del totale (a fronte delle rilevanti quote di mercato sopra ricordate) con un indice di soccombenza dello 0,3%.
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