Maggioni (Pd) attacca Antonelli: “Chiede collaborazione o conformismo alle sue idee?”
Il capogruppo del Pd dopo il primo consiglio comunale: "Abbiamo provato a dialogare fino a sentirci un po' ingenui ma da sindaco e maggioranza nessuna disposizione al dialogo"
Nonostante l’appello lanciato nel suo discorso di insediamento ad una collaborazione con tutte le forze politiche presenti in consiglio, Emanuele Antonelli non ha convinto le opposizioni e in particolare il capogruppo del Pd Maurizio Maggioni che, in un post sulla sua pagina Facebook, ha attaccato duramente il sindaco rieletto, accusandolo di voler collaborare solo con coloro che la pensano come lui.
Il consiglio comunale di Busto Arsizio guidato dalle donne, al via l’Antonelli Bis
«Da parte nostra, mia e di altri Consiglieri delle liste risultate minoritarie, ci sono state nelle settimane precedenti dichiarazioni di disponibilità a costruire una gestione del Consiglio collaborativa con lo scopo di affrontare meglio e più consapevolmente i problemi di Busto Arsizio e del territorio. Una disponibilità ripetuta fino a rasentare l’ingenuità, alla quale ha corrisposto il silenzio di tutti i Consiglieri ed i gruppi dell’alleanza “antonelliana”, un silenzio lungo settimane, interrotto finalmente nella prima seduta del Consiglio dal discorso ecumenico del Sindaco che ha fatto appello al “contributo di tutte le forze politiche”».
Maggioni parte dalla serie di bocciature agli emendamenti presentati dai gruppi di minoranza in merito alle nomine di componenti del consiglio in società ed enti partecipati dal Comune: «Immediatamente dopo, una serie di emendamenti presentati dai Consiglieri dei gruppi di minoranza sono stati bocciati da una maggioranza compatta e silenziosa, forte di voti esercitati senza dibattito né spiegazione alcuna. Granitica. Aggettivo dalle evidenti implicazioni metaforiche, poco lusinghiere, ma delle quali la maggioranza si compiace esplicitamente».
Da qui la riflessione del capogruppo dem che ha già perso le speranze in un nuovo corso a Palazzo Gilardoni: «Non ci vuole molto di più per capire quali prospettive siano riservate ai lavori del Consiglio e quale funzione abbia avuto il discorso del Sindaco. Quanto al suo significato, vi ho ritrovato concetti tipici del pensiero unico: voglio collaborare con tutti, la città ha bisogno dell’impegno di tutti, ma non mi dispongo a discutere con chi ha diversità di opinioni e di vedute perché il mio punto di vista è che sarebbero solo frutto di uno schematismo da tifoseria» – traduce Maggioni.
«E’ la strada sulla quale una comunità democratica si avvia a degenerare nell’ “unità di un popolo conformista” – conclude il capogruppo Pd -. Busto Arsizio in questo percorso è piuttosto avanti, con un’alta percentuale di non votanti, con luoghi comuni assunti a pensiero nobile, un pò da tutte le parti, condizionati dal metodo della “rissa” a discapito del merito».
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