Suv fuorilegge, 38 indagati e 60 veicoli fermati nell’indagine “Monster Truck“ a Milano
Il trucco per falsificare i documenti: venivano aperte pratiche per l’esecuzione del duplicato ‘per deterioramento-dati illeggibili’
Sono 61 i veicoli che la Polizia locale di Milano ha ritirato dalla circolazione e 38 le persone indagate a vario titolo, al termine di un’indagine che ha permesso di scoprire un’articolata truffa posta in essere dal titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche sita nel milanese, con l’aiuto di una rete di procacciatori e clienti conniventi.
‘Monster Truck’ è il nome della complessa operazione che, dopo intercettazioni telefoniche e ambientali, tracciamento di profili su siti e social network e oltre 100 interrogatori e testimonianze, ha portato a scoprire un giro di documenti appositamente falsificati affinché suv e fuoristrada, modificati con parti non omologate, potessero circolare liberamente e superare i controlli stradali.
“Un reato nel reato – spiega l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli –. Le parti prima venivano modificate in modo del tutto illegale e fuori da ogni norma del Codice della Strada e poi, grazie al documento falsificato, risultavano ‘omologate’. Con grave rischio per la sicurezza: parliamo infatti di pneumatici fuori misura, ganci pericolosi, paraurti sovradimensionati, pezzi che rendevano il veicolo potenzialmente pericoloso e di fatto privo di copertura assicurativa”.
“Questa operazione – dichiara il comandante della Polizia locale Marco Ciacci – testimonia l’alta professionalità e le capacità investigative dei nostri agenti e commissari, in grado di scoprire una truffa che, grazie a siti specializzati e forum per appassionati, era capace di agganciare clienti in tutta Italia. Speriamo passi il messaggio, soprattutto ai giovani, che il rispetto delle norme viene prima di tutto, a tutela della sicurezza di chi guida e di tutti gli utenti della strada”.
Per falsificare la carta di circolazione, il titolare dell’agenzia apriva una pratica per l’esecuzione del duplicato ‘per deterioramento-dati illeggibili’. A quel punto, grazie ad una ‘mascherina’ che riproduceva gli stessi caratteri e l’identico posizionamento delle informazioni, veniva stampato il nuovo certificato ‘falso’, con le caratteristiche non omologate richieste dal cliente.
Di fatto i dati registrati alla Motorizzazione civile rimanevano invariati, quindi in regola; la copia del libretto conteneva invece tutte le nuove parti del veicolo, così da eludere eventuali controlli stradali.
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