Contagi nelle scuole: agli studenti in sorveglianza arriverà un link per prenotare il tampone
Con un centinaio di casi ogni giorno, il sistema della sorveglianza è andato in sofferenza. La richiesta di test è molto più elevata della capacità attuale assicurata dalle aziende ospedaliere. Si cercano nuove strutture
In un mese, le segnalazioni di positivi nelle scuole sono passate dalle 6 del primo novembre alle 81 del 30. È in forte crescita l’attività di monitoraggio dell’epidemia tra gli studenti. Il nuovo protocollo, entrato in vigore il 3 novembre scorso, ha vissuto momenti di grande confusione martedì scorso, con due direttive a distanza di 24 ore che sospendevano il sistema di sorveglianza e poi lo introducevano nuovamente.
Tutto il sistema di tracciamento è in difficoltà e la possibilità di garantire il tampone 0 spesso vanificato da ritardi e disguidi: « Ogni giorno riceviamo un centinaio di segnalazioni. Tra le principali criticità – ha evidenziato la dottoressa Elena Tettamanzi Responsabile Epidemiologia e Medicina Ambientale, Flussi Informativi – c’è quella delle famiglie che non riescono a organizzarsi in tempo per presentarsi all’appuntamento fissato per il tampone e modificando unilateralmente orario e giorni. Nelle ultime settimane si sono creati grande confusione e intasamento a cui vogliamo rimediare permettendo alle famiglie di scegliere l’orario più favorevole».
Con l’indicazione del primo contagio, la scuola riceve da Ats una comunicazione da inoltrare a tutte le famiglie. In quella comunicazione viene indicato l’accesso a un portale di prenotazione del tampone, sia il T0 sia il T5. In questo modo si potrà avere flessibilità e garantire tempestività di tracciamento senza ingolfare il sistema.
Quando lo studente in sorveglianza ottiene l’esito negativo, può fare ritorno a scuola ( a meno che non emerga un secondo caso per la fascia della primaria, o un terzo caso alle superiori in quel caso scatta la Dad per tutti).
Nella settimana tra il 22 e il 28 novembre, si sono registrati 95 casi di contagio di cui 12 nella fascia prescolare, 35 alla primaria, 23 alle medie e 25 alle superiori. La quarantena è scattata per 199 bimbi e 32 operatori di nidi e infanzia, 99 alunni e 19 operatori alla primaria, 137 ragazzi e 2 operatori alle medie e 31 studenti con 1 operatore alle superiori.
In tutto il territorio gestito da Ats Insubria, nell’ultima settimana, sono stati effettuati 1207 tamponi per gestire le quarantene e 9627 per la sorveglianza. Se si aggiungono quelli richiesti per evidenziare i nuovi casi o i contatti stretti, il totale di tamponi eseguiti è stata di 15.606. Una quota solo in parte soddisfatta dalle tre aziende ospedaliere (Sette Laghi, Valle Olona e Lariana) che hanno una capacità di 12.689 tamponi settimanali. Se si considera che la fascia scolare è quella più impegnativa ma non l’unica che ha bisogno di tamponi ( pensiamo ai medici curanti per fare diagnosi ai propri assistiti, piuttosto che chi rientra dall’estero e deve essere sottoposto a tracciamento di varianti , piuttosto che la gestione di focolai) emerge un bisogno di esami elevato: « Stiamo lavorando per ampliare l’offerta di vaccini e di laboratori per processare i tamponi – ha spiegato il direttore sanitario Giuseppe Catanoso – siamo in attesa di un’indicazione da parte di Regione per procedere per coinvolgere anche centri del privato accreditato».
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