Estorsione alla famiglia Loro Piana, arrestato funzionario dell’Agenzia delle Entrate
L'uomo lavorava presso la sede di Vercelli e aveva chiesto il pagamento di un riscatto da 300 mila euro alla moglie del defunto imprenditore Sergio Loro Piana
Nel pomeriggio di ieri a Vercelli, i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano e di Vercelli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torino su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Vercelli, responsabile di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico e di tentata estorsione ai danni della nota famiglia di imprenditori Loro Piana.
La complessa attività investigativa, condotta dai militari del Nucleo Investigativo di Milano, nasce a seguito della denuncia presentata dalla moglie del defunto imprenditore Sergio Loro Piana, dopo aver ricevuto una lettera anonima con richiesta estorsiva.
L’anonimo aveva richiesto il pagamento di 300mila euro, in 800 sterline d’oro, da consegnare secondo precise modalità nei pressi di un cavalcavia lungo la strada provinciale Vigevanese, dietro la minaccia di divulgare informazioni riservate relative ad una vertenza pendente tra la ditta Loro Piana S.p.A. e l’Agenzia delle Entrate di Vercelli.
Le complesse indagini, coordinate in un primo momento dalla Procura della Repubblica di Vercelli e successivamente per competenza da quella di Torino, hanno consentito di risalire all’autore della missiva anonima ed indentificarlo nel funzionario dell’Agenzia delle Entrate destinatario della misura coercitiva. I militari, con una minuziosa ed analitica ricostruzione dei fatti, sono riusciti inoltre a dimostrare che l’indagato era presente nei luoghi indicati per la consegna del denaro attraverso pedinamenti, analisi dei tabulati telefonici e delle videocamere di sorveglianza di diversi comuni della provincia.
Tantissime le tracce lasciate dall’uomo aveva scannerizzato alcune informazioni contenute nel fascicolo riguardante una vertenza fiscale, riportandole nella lettera minatoria; aveva effettuato diverse interrogazioni nella banca dati “SERPICO” dell’Agenzia delle Entrate, senza alcun incarico formale, sul conto dell’azienda piemontese; aveva svolto ricerche in internet sulle citate monete auree inglesi e aveva stilato ed archiviato nel PC della sua postazione di lavoro alcuni files relativi ad una “classifica” degli imprenditori più facoltosi della provincia di Vercelli, tra cui proprio la moglie ed i familiari del defunto imprenditore
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