Le ferroviere e i diritti di chi viaggia e lavora: “La sicurezza su treni e stazioni si può garantire”

Lettera delle rappresentanze FILT CGIL: "Non ci sono più parole, se non quelle di vicinanza e solidarietà alle due vittime innocenti dell’ennesima aggressione nella tratta Milano-Varese"

treno notte

“Viaggiare e lavorare in sicurezza deve essere un diritto fondamentale per gli utenti le lavoratrici ed i lavoratori e non accettiamo l’idea che i treni diventino zone franche, sempre meno sicuri anche per chi viaggia. Non ci sono più parole, se non quelle di vicinanza e solidarietà alle due vittime innocenti dell’ennesima aggressione, questa volta a sfondo sessuale, avvenuta sul treno 12085 di Trenord, nella tratta Milano-Varese e nella stazione di Venegono Inferiore”. Sono le Ferroviere della FILT CGIL Milano – Lombardia a tornare sul tema della sicurezza con una lettera aperta:


“Le misure individuate per combattere il fenomeno delle aggressioni a bordo dei treni e nelle stazioni non sono sufficienti, dobbiamo prenderne atto.
Stazioni, strade, capolinea, treni e mezzi pubblici di trasporto sono diventati ormai teatro di frequenti episodi di conflitto e aggressioni verbali che sfociano in episodi di violenza fisica; le lavoratrici e i lavoratori operano in un clima di costante tensione.

Nel confronto avviato, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Ministero degli Interni e Organizzazioni sindacali, Associazioni Datoriali e Aziende che rappresentano il settore sul tema della sicurezza e delle aggressioni hanno riconosciuto il problema ed hanno condiviso di arrivare alla definizione di un protocollo per individuare azioni omogene da porre in essere sia in fase di prevenzione delle aggressioni che per l’eventuale successiva assistenza.

Bisogna fare in fretta! Abbiamo l’urgenza che si introducano misure di contrasto alla violenza per tutti i luoghi al quale il servizio pubblico si rivolge, rafforzando i controlli ed utilizzando tutte le tecnologie oggi a disposizione.
Continuiamo a sollecitare da anni, senza essere ascoltati e coinvolti, le Aziende del settore e le forze dell’ordine a potenziare i controlli nelle stazioni e sui treni soprattutto nelle fasce orarie serali ed in corrispondenza dei weekend e su tutti quei treni o tratte ferroviarie ad alto rischio che i lavoratori segnalano da tempo.

Negli orari serali la tutela maggiore può essere data dal concentrare la presenza dei viaggiatori su poche vetture, preferibilmente in testa al convoglio, in modo da essere più controllabili dal personale evitando che vi siano vetture isolate, rispetto a riservare aree per distinzione di genere. Così come è necessario intensificare gli annunci per avvisare della presenza di videosorveglianza a bordo treno e nelle stazioni. Inoltre, serve limitare la lunghezza e la frequenza dei treni dopo le 22, dove nella maggior parte dei casi viaggiano vuoti e preda di vandali e dotare le stazioni di tornelli all’ingresso.

Bisogna investire tanto su nuove tecnologie di georeferenziazione e di comunicazione digitale, con dispositivi in possesso al personale dei treni, dislocate sulle carrozze ferroviarie e lungo i percorsi di zone buie ed isolate in stazione, che permettano di stabilire un collegamento immediato con le forze dell’ordine, in modo da ricevere rapido soccorso ovunque si trovi.

Oggi, sui treni e nelle stazioni le donne rappresentano più del 30% del totale dei lavoratori del settore e chiedono risposte certe per viaggiare e lavorare con più serenità, ed a poco serve che i due aggressori dei fatti di Venegono siano stati consegnati alla giustizia, perché diversamente da qualsiasi ferita fisica, le conseguenze psicologiche di una violenza sessuale segneranno la vittima nel tempo”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Dicembre 2021
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