Neutalia annuncia: “L’inceneritore di Busto Arsizio produrrà 40 gigawatt/h di energia all’anno”
La società che gestisce l'impianto di Borsano ha annunciato che le due turbine verranno riattivate entro il 2022. Previsti investimenti per 12 milioni e avviato un dialogo con le realtà del territorio
A sei mesi dalla nascita di Neutalia è già tempo di un primo bilancio delle attività della nuova società che è subentrata ad Accam nella gestione dell’impianto di incenerimento di Borsano. In una lunga conferenza stampa sono stati elencati i primi risultati raggiunti e gli investimenti messi in campo per migliorare l’inceneritore.
A spiegare i risultati è l’amministratore delegato Stefano Migliorini: «Abbiamo avviato la certificazione delle attività svolte e avviato una ricerca di sinergie con i soggetti pubblici del territorio. Sono 12 i milioni di investimento subito messi a terra suddivisi in tre linee di azione: la riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale, il perseguimento dell’efficienza e il ripristino dell’affidabilità dell’impianto. 5 milioni sono già investiti e 2 di prossima esecuzione, per i rimanenti 5 milioni si attende la selezione degli operatori che devono dare seguito».
Migliorini è poi entrato nel particolare: «Abbiamo avviato un’attività di adeguamento del trattamento acque reflue con reimpiego della risorsa idrica nei processi interni. Stiamo potenziando i sistemi di abbattimento del Nox (ossidi di azoto) che già era nei termini di legge. I nuovi catalizzatori saranno presto operativi. Altri interventi sono in corso per il controllo e il monitoraggio delle emissioni del camino: in anticipo sulle prescrizioni della nuova autorizzazione ambientale monitoreremo il mercurio. L’ammodernamento dei sistemi di controllo delle emissioni renderà il sistema digitale, moderno e di facile consultazione».
Per quanto riguarda l’efficienza e l’affidabilità «entro l’anno verranno riattivate le due turbine e la caldaia della linea 1. La rimessa in servizio dei due turbogeneratori danneggiati nell’incendio del gennaio 2020 per una potenza di 10,2 Megawatt porterà ad una produzione annuale di 40 mila megawatt/h (nel 2019 era stata di 62 mila megawatt/h). La prima sarà già attiva nei prossimi mesi, la seconda dopo l’estate. Questo permetterà il recupero di energia elettrica da calore generato dalla combustione».
L’amministratore delegato ha anche accennato allo sviluppo di reti di relazione che stanno portando ad accordi con università, enti di ricerca e operatori economici del settore per trovare migliori soluzioni impiantistiche adatte al termovalorizzatore di Busto Arsizio. Tra queste ha citato la collaborazione con Politecnico di Milano e con Università Insubria e con Novamont per lo sviluppo di tecnologie che permettano il recupero della frazione plastica dall’indifferenziato per evitare di bruciarlo.
Michele Falcone, presidente di Neutalia, ha sottolineato che «l’obiettivo non è stato e non sarà quello di aumentare la quantità di rifiuti da bruciare e l’entrata nella compagine societaria di Asm Magenta non avrà questo obiettivo. La società, però, deve avere il tempo per portare avanti il piano. Sono felice che il metodo “società benefit” venga sottolineato dai sindaci».
Il presidente di Neutalia ha anche parlato del processo fusione avviato con Accam: «Era previsto come possibilità all’interno del piano industriale. Non interrompe il percorso di acquisto dell’azienda, non aumentano i debiti e non aggrava l’azione dell’azienda. Si è deciso di iniziare il processo perchè le due società lavorano in continuità e non è stata fatta immediatamente per via dei tempi stretti. Sarà comunque necessario un passaggio nelle assemblee delle società e di alcuni consigli comunali».
La consigliera di amministrazione Claudia Colombo ha aggiornato sulla gara d’appalto per il piano di sviluppo: «È stato individuato un gruppo di professionisti che stenderà il piano di sviluppo (Martino Associati e Kelse Engineering). Hanno competenze diffuse sulla filiera di gestione dei rifiuti (raccolta, trattamento e recupero). Metteranno a disposizione un sito web sul quale condividere step di avanzamento del progetto a disposizione del territorio. Questo piano non è un revamping dell’impianto e basta e si arriverà ad avere tre scenari sul tavolo tra i quali decidere».
È toccato, poi, ad Emilio Conti, che ha il ruolo di responsabile d’impatto, spiegare come si snoderà l’azione della società relativamente alle questioni ambientali: «A fine 2022 si dovrà valutare quantitativamente se le azioni messe in atto collimeranno coi propositi enunciati. Mentre attendiamo di vedere le azioni concrete bisogna, però, continuare con l’ascolto del territorio».
Proprio l’ascolto del territorio è stato sottolineato dal sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli «i risultati di questo dialogo verranno illustrati in un convegno che, non appena la situazione epidemiologica migliorerà, verrà programmato. Oltre alle associazioni di categoria si è avviato un ascolto delle realtà ambientaliste come Legambiente e dei comitati. Altro effetto positivo della nascita di Neutalia è l’importante dialogo aperto da Agesp con Sap (società municipalizzata di Lonate Pozzolo e Ferno) per il settore rifiuti».
Infine le parole del sindaco di Legnano Lorenzo Radice: «Neutalia è il player che ci farà fare il salto di qualità verso l’economia circolare. L’obiettivo resta quello di creare un circuito virtuoso dei rifiuti che si apre e si chiude nel territorio con grande senso di responsabilità. Una scelta importante è stata quella della società benefit che ci mette al riparo da speculazioni».
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Molto appariscente il titolo, ma tenendo presente che un gigawatt è uguale a 1000 megawatt facendo il conto della serva, ogni giorno vengono generati 109Mw che nelle 24h sono 4,5Mwh (“h” alla fine perchè il dato senza il tempo è ingannevole), quindi la montagna partorì il topolino, è meno del cogeneratore di Fossano. Si spera che brucia brucia il lavoro sia stato fatto bene e che non inquini creando più danno che beneficio.
L’unico ciclo veramente virtuoso è quello che i rifiuti non li genera e non li brucia evitando di creare scorie e comunque un minimo di inquintamento che anche nei casi migliori è impossibile non generare.