Gino Bartali, “un giusto a pedali” ricordato alla scuola “Morelli di Busto Arsizio

Gli studenti delle classi quarte hanno approfondito la figura del grande campione toscano, impegnato negli anni della guerra a favore degli ebrei perseguitati. Un incontro online con tanti ospiti ha concluso ha completato i lavori

Gli studenti della \"Morelli\" di Busto alla scoperta di Gino Bartali

La figura di Gino Bartali, campionissimo del ciclismo a cavallo della seconda guerra mondiale, continua ad affascinare non solo per le sue imprese sportive ma anche per quelle umane. In occasione della recente “Giornata della Memoria”, gli studenti delle classi quarte della scuola “Luigi Morelli” di Busto Arsizio hanno approfondito il legame tra “Ginettaccio” e la sua attività a favore degli ebrei e delle persone perseguitate durante il fascismo.

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Alla scuola “Morelli” è stato realizzato un percorso interdisciplinare con sfondo inclusivo in funzione del progetto di vita dei bambini, facendo leva sui valori sportivi e sulla resilienza, filo conduttore dell’anno scolastico. Si è quindi presentata la figura di Gino Bartali che ha dato la possibilità di approfondire la conoscenza dei Giusti tra le nazioni e di approcciarsi alle testimonianze del genocidio degli Ebrei. È stata l’occasione per “catalizzare” anche l’attenzione sulla bicicletta e sul Giro d’Italia.

Grazie alla disponibilità e alla collaborazione del dirigente scolastico Armida Truppi, la città e la società sono entrate a scuola, in classe, aprendosi al territorio grazie a un incontro in streaming aperto da uno degli insegnanti, Michele Schioppa. All’apuntamento hanno partecipato anche l’assessore allo sport di Busto Arsizio Maurizio Artusa, Amedeo Marzaioli (testimone e amico personale di Gino Bartali), Angelo Salvatore Letizia (direttore di gara del Giro d’Italia femminile), Maria Grazia Celora (figlia di Luigi, fondatore del Museo Storico del Ciclismo di Busto Arsizio).

I bambini hanno accolto l’iniziativa con grande entusiasmo, così come le loro famiglie, partecipando, nel corso delle fasi di preparazione e durante l’evento chi con ricordi di famiglia, chi con autografi di Bartali e chi con una “maglia Rosa”, cimelio di famiglia di uno studente. Inoltre hanno realizzato un disegno personale di una bicicletta simboleggiante la pace. La raccolta di quest’ultimi, su invito della signora Celora, sarà oggetto di una nuova iniziativa presso il Museo Storico del Ciclismo di Busto Arsizio.

L’assessore Artusa ha ringraziato la scuola e in primis il dirigente scolastico per il tipo di iniziativa, riferendo della bella opportunità offerta di parlare con i bambini, sperando di poterli incontrare presto in presenza. Inoltre ha ricordato Luigi Celora e da qui la storia del ciclismo a Busto Arsizio e sottolineato l’importanza del Museo e del legame che esiste tra Sport, Cultura, Istruzione e funzione sociale, ribadendo che il suo assessorato è orientato a consolidare questo legame.

L’intervento di Angelo Salvatore Letizia ha invece permesso ai ragazzi di conoscere diversi aneddoti riguardanti Gino Bartali, come uomo e come ciclista. Gli ha fatto eco Amedeo Marzaioli: l’amico di “Ginettaccio” ha offerto ai bambini la possibilità di approfondire aspetti peculiari della personalità, umiltà e grandezza dello stesso corridore toscano. Ha raccontato le occasioni in cui lo stesso Bartali ha trovato il pretesto per essere di casa, non solo dormendo da Marzaioli, ma partecipando a eventi familiari. Molto interessanti anche i riferimenti al fratello Alberto Marzaioli che era considerato il “gregario” preferito della squadra di Gino Bartali, la “San Pellegrino”.

La signora Maria Grazia Celora, oltre a ricordare il padre Luigi e a presentare il Museo Storico del Ciclismo, ha esortato i bambini a passeggiare in bici all’aria aperta con i propri cari. Ha sottolineato il ruolo del ciclismo a Busto Arsizio e da qui l’importanza di cosa rappresenta il Museo con i suoi cimeli, invitando ciascuno a visitarlo nei pomeriggi del fine settimana, così da “toccare” con mano le bellezze esposte e la storia di ciascun oggetto. Una mole di materiale che ha bisogno di una nuova e più ampia collocazione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2022
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