La Pro Patria resiste al Sudtirol: a Bolzano finisce 0 a 0

Punto prezioso per i tigrotti di Busto Arsizio al Druso, dove il Sudtirol era passato 11 volte in 13 gare. I rot-weiß di Javorcic provano l’assedio ma Caprile chiude la porta della Pro Patria

Pro Patria Seregno 2021/22

Ein kleines Wunder, un piccolo miracolo compiuto questo pomeriggio dalla Pro Patria in casa del Sudtirol. Allo stadio Druso di Bolzano, dove i rot-weiß dell’Alto Adige avevano vinto ben 11 volte in 13 gare, i tigrotti di Busto Arsizio riescono a non cadere nonostante le sfuriate dei panzer della capoclasse del Girone A. (foto d’archivio – Roberta Corradin)

Al triplice fischio del direttore di gara Petrella il tabellone a bordocampo indica ancora lo 0 a 0, punteggio che, viste le premesse – con nove indisponibili per la Pro Patria – porta un piccolo ma prezioso punto alla squadra bustocca. Grazie agli interventi del portiere Elia Caprile il risultato è lo stesso dell’andata e la Pro Patria, in una stagione così travagliata, può almeno fregiarsi di essere l’unica squadra a non aver incassato gol e alzato bandiera bianca alla primatista della categoria.

FISCHIO DI INZIO – Come ripetuto a più riprese nei giorni antecedenti al match, per la Pro Patria sulla carta la partita si presentava come la più complicata della stagione: ad appena 4 giorni dalla brutta sconfitta casalinga per mano della Pro Sesto e con una panchina cortissima: solo 6 i giocatori di movimento pronti a subentrare, di cui un giovane aggregato dalle giovanili e 3 attaccanti. Meno di un interprete per reparto.

Prina altro non può dunque che schierare i soli giocatori a sua disposizione nel collaudato 352: con Pierozzi out è Vaghi a giocare sulla corsia di destra mentre Galli vince il ballottaggio su Vezzoni a sinistra. Linea difensiva a tre composta da Molinari, Boffelli e Saporetti, mediana con Ferri e Ghioldi a supporto del regista Nicco e in attacco i “titolari” Piu e Parker, nuovamente nello starter XI dopo la (duplice) partenza in panchina di mercoledì allo Speroni.

Per il Sudtirol Javorcic invece ripropone la linea difensiva titolare ma prova a lanciare nel suo “albero di natale” alcuni nuovi innesti arrivati col mercato di riparazione: il capitano Tait (a segno a Gorgonzola contro la Giana) lascia il posto a H’Maidat, mentre De Marchi agisce davanti ai due trequartisti Casiraghi e Voltan.

PRIMO TEMPO – Tra i tanti record detenuti dai padroni di casa c’è anche quello di andare in vantaggio con una certa regolarità nei primi 15 minuti di gioco, in modo tale da mettere subito in chiaro i rapporti di forza con le altre 19 squadre del girone A della Serie C. E infatti la capolista vuole subito riproporre il canovaccio anche contro i tigrotti, nessuno sconto da parte di Javorcic per la sua ex squadra. Tra il 5’ e il 6’ arriva così una doppia grande occasione per gli altoatesini, entrambe annullate da Elia Caprile. Il portierone scuola Leeds si fa trovare pronto sul primo palo chiudendo la saracinesca prima a Voltan e poi al terzino De Cool, in gol contro la Giana con un gran destro. Le due parate sono di pregevole fattura, la prima è una respinta alta su tiro del trequartista sferrato all’interno dell’area piccola, mentre la seconda è fatta a due mani dopo uno scambio De Cool e Casiraghi che ha portato l’inserimento del terzino destro a calciare alla Maicon.

Alla vigilia Prina aveva detto che il compito della Pro Patria doveva essere quello di “far rimanere la barca a galla”. E così, dopo il doppio brivido in avvio, la squadra bianco-blu si compatta e gioca una partita di pura sofferenza e abnegazione per impedire al Sudtirol di portarsi vantaggio, perché pensare a una rimonta al Druso (con uno degli attacchi meno prolifici del campionato) rappresenterebbe una fatica più impossibile delle dodici compiute da Ercole ai tempi del mito.

Con i pericoli ridotti ai minimi termini, c’è spazio (addirittura) per un’azione pericolosa nata da calcio d’angolo: al 42’ Vaghi conquista una punizione dalla bandierina e sul traversone di Ghioldi Piu, a cui tocca il dispendioso ruolo di far uscire i tigrotti dalla metà campo – riesce in anticipo a colpire di testa ma senza trovare lo specchio della porta. Al duplice fischio il risultato è 0 a 0, punteggio difeso dai bustocchi con due reparti: la difesa e la tanta corsa delle due mezzali.

SECONDO TEMPO – Javorcic non è soddisfatto della prestazione del suo centrocampo, ingabbiato dalla linea a cinque della Pro Patria. Il Sudtirol torna così sul rettangolo di gioco con un modulo diverso, più offensivo: 4231. Dentro Gatto, in posizione da mediano accanto a Broh, e il bomber del campionato Galuppini al posto della mezzala Beccaro. Uno schieramento per portare più uomini nell’area di rigore difesa da Caprile, con ben trequartisti ad agire alle spalle di De Marchi, uscito sconfitto nel duello contro un ottimo Boffelli, oggi capitano per la Pro Patria.

La mossa fa tremare la Pro Patria, brava a restare in piede ai colpi di cannone dei Südtiroler. Dopo appena 180 secondi dalla ripresa Parker sbaglia un pallone in appoggio per il entrocampo e il Sudtirol fa partire un cross dalla destra dentro l’area: Casiraghi si inserisce e si avvita per frustare il pallone, che termina alto sopra la traversa. Galuppini, bomber sì dal campionato ma ancora a secco da dopo il passaggio di gennaio dal Renate al Sudtirol, decide allora di mettersi in proprio calciando con veemenza da fuori area: al 56’ Caprile in tuffo respinge un tiro centrale mentre al 57’ l’attaccante colpisce la traversa su calcio di punizione.

Esattamente come nel primo tempo, dopo le prime sfuriate, i bustocchi bianco-blu prendono le misure e giocano di rimessa, accontentandosi del punto ma non disdegnando alcune sgroppate degli esterni nella speranza di una vittoria che farebbe storia in questo campionato. Naturalmente la vittoria non arriva, anche se nel finale, dopo un contropiede di Galli, Stanzani ha tra i piedi la palla del possibile colpaccio. Dal limite dell’area l’attaccante, entrato al posto di Piu, preferisce allargare a destra per Vaghi, in modo tale da permettere un taglio verso l’area di Pesenti, entrato al posto di Parker. L’azione finisce in un nulla di fatto e il Sudtirol si riaffaccia nel forcing dei cinque minuti di recupero. A tempo praticamente scaduto si rinnova la sfida in salsa western Galuppini-Caprile, l’attaccante estrae fulmineo la sua “Colt” e fa partire un destro potente ma centrale e il portiere neutralizza anche l’ultimo colpo del Sudtirol che deve arrendersi al pareggio bianco e senza feriti. Considerata l’andata, il fortino della Pro Patria ha retto 180 minuti contro la corazzata Sudtirol. Un dato che deve dare compattezza ed entusiasmo ai tigrotti in vista di mercoledì contro la “pazza” JuventusU23 (un ossimoro che non piacerà a chi la domenica canta a San Siro Amala), la squadra più imprevedibile dell’intera Serie C.

 

F.C. SUDTIROL – AURORA PRO PATRIA 1919     0 – 0    (0 – 0)

 

F.C. SUDTIROL (4-3-2-1): 1 Poluzzi; 2 De Col, 19 Zaro, 4 Curto, 24 Davi (32′ p.t. 3 Fabbri); 15 Broh, 28 H’Maidat (1′ s.t. 8 Gatto), 30 Beccaro (1′ s.t. 14 Galuppini); 17 Casiraghi, 7 Voltan (19′ s.t. 21 Tait), 37 De Marchi (41′ s.t. 9 Odogwu).

A disposizione: 22 Meli, 12 Theiner, 10 Fink, 11 Fischnaller, 18 Rover, 20 Eklu. All. Javorcic.

 

AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 5 Molinari, 13 Boffelli, 4 Saporetti; 2 Vaghi (30′ s.t. 17 Vezzoni), 23 Ghioldi (14′ s.t. 8 Brignoli), 10 Nicco, 25 Ferri; 3 Galli; 27 Piu (21′ s.t. 7 Stanzani), 9 Parker (21′ s.t. 32 Pesenti).

A disposizione: 12 Mangano, 20 Rusconi, 30 Castelli. All. Prina.

 

ARBITRO: Claudio Petrella di Viterbo (Giuseppe Licari della Sezione di Marsala e Andrea Torresan della Sezione di Bassano del Grappa. Quarto Ufficiale Filippo Colaninno della Sezione di Nola).

 

Angoli: 9 – 4.

Recupero: 1′ p.t. – 6′ s.t.

Ammoniti: Casiraghi, Voltan (SUD); Ghioldi, Vaghi, Boffelli, Brignoli, Nicco, Molinari (PPA).

Note: Giornata mite e soleggiata. Terreno di gioco in buone condizioni.

Prina applaude la Pro Patria: “Un punto che dà entusiasmo”

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 20 Febbraio 2022
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