A Lonate Pozzolo un nuovo parco dedicato ai cani e ai loro accompagnatori
Il "boschetto" tra via Tevere e via Ossola, alla prima periferia del paese, è stato allestito come area di sgambamento per i quattro zampe e come luogo di ritrovo per i padroni che condividono la passione per gli animali
Un nuovo parco cittadino, dedicato ai cani e ai lonatesi che vogliono condividere insieme la loro passione per i quattro zampe: è l’area di sgambamento cani realizzata dall’amministrazione comunale nel “boschetto” tra via Ossola e via Tevere, alla prima periferia di Lonate Pozzolo, oltre viale Ticino.
L‘area di 1800 metri quadri è stata adeguatamente recintata, per dare massima sicurezza ai cani: lo spazio è stato inaugurato nella mattina di domenica 6 febbraio da sindaco Nadia Rosa, assessori e consigliera delegata Linda Alessandra Bighetti.
«L’area cani, come altre opere, rappresentano una risposta alle esigenze dei Lonatesi, tutti, e in questo caso specialmente per i proprietari di cani, che ben sanno che un’area verde boschiva non è un’area di sgambamento “libera”, in quanto è sempre necessario tenere il cane al guinzaglio e spesso anche con museruola, mentre nelle apposite aree i cani sono liberi di girare in totale sicurezza e libertà» spiega il una nota il gruppo di Uniti e Liberi, la maggioranza che govwerna il paese, rispondendo anche ad alcune polemiche sull’utilità dello spazio dedicato.
Secondo la maggioranza la riprova dell’utilità dello spazio, anche in un paese come Lonate, è testimoniata dal fatto che anche «comuni come Gallarate, o Busto, o anche la vicina Castano Primo, pur dotati di ampi spazi verdi, boschivi o meno, si siano dotati di un apposita area cani».
«Ma si sa, la polemica è più facile da fare, quando non si ha veramente niente da dire». Polemiche che avevano già toccato anche «l’opera d’arte in via Cavour, perché di opera d’arte si tratta, realizzata da un artista di fama mondiale»: «siamo orgogliosi di aver portato a Lonate un pezzettino della bellezza di queste opere, apprezzate in tutto il mondo, ad un costo, sia chiaro, molto vicino allo zero, grazie ai bandi europei specifici, soldi, tanto per essere chiari, che non avrebbero avuto uso diverso da quello per cui sono stati usati. Il problema, lo vediamo, è che a fare cose “belle” qualcuno ci resta male, ma noi pensiamo che sia un po’ come la storia della volpe e dell’uva, troppo acerba, diceva, non riuscendo ad afferrarla. Continueremo a fare opere utili, asfaltare strade, sistemare scuole, come abbiamo fatto in questi anni, e anche rispondere alle esigenze culturali, sociali e, perché no, portare più bellezza, nel nostro paese, perché la bellezza, in fondo, a qualcuno fa paura».
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