Lotta al cancro infantile, un melograno a Casciago per dare radici alla speranza
Lo hanno piantato i ragazzi e i bambini delle scuole di Casciago nel prato adiacente alla pista ciclopedonale di via Giusti, nel tratto che porta alla chiesetta di Sant’Eusebio. L’iniziativa, voluta dalla Fondazione Giacomo Ascoli è stata “sposata” dall’Istituto Comprensivo Campo dei Fiori di Comerio e dalle amministrazioni comunali
Un melograno per dare un segnale concreto di vicinanza a chi combatte contro il cancro infantile. Lo hanno piantato i ragazzi e i bambini delle scuole di Casciago nel prato adiacente alla pista ciclopedonale di via Giusti, nel tratto che porta alla chiesetta di Sant’Eusebio.
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L’iniziativa, voluta dalla Fondazione Giacomo Ascoli e “sposata” dall’Istituto Comprensivo Campo dei Fiori di Comerio, ha toccato tutti i Comuni del comprensorio Barasso, Comerio, Luvinate e appunto Casciago, in occasione del 15 febbraio, la XXI Giornata mondiale contro il cancro infantile, in collaborazione con Fiagop.
La piantumazione è stata effettuata con il supporto della Protezione Civile e la presenza dell’amministrazione comunale, il sindaco Mirko Reto e gli assessori Caterina Cantoreggi e Giacomo Baroni. Ad affiancare gli studenti delle elementari di Casciago e Morosolo e delle medie di Casciago le rispettive insegnanti.
Alle parole del primo cittadino Mirko Reto, che ha invitato tutti i presenti a “coccolare” e far conoscere la storia del melograno e il suo significato, oltre a ricordare l’importanza di stare vicino alle famiglie che combattono per la salute dei loro bambini, hanno fatto eco quelle della sindaca dei ragazzi, Emma De Girardi, accompagnata dal consiglio comunale dei ragazzi al gran completo. Ognuno ha letto un messaggio di incoraggiamento, appeso insieme a tanti disegni e piccole sculture realizzati dagli alunni.
Il messaggio che è stato ribadito è che “Il cancro si combatte, non è invincibile”, confermato anche da Angela Ballerio, che insieme al marito Marco Ascoli, ha creato la Fondazione Giacomo Ascoli Onlus in memoria di loro figlio: «Un grazie alle mie collaboratrici, alle insegnanti, agli studenti e all’amministrazione comunale. Abbiamo voluto piantare questi melograni in spazi pubblici, per dare un segnale e ricordare una cosa fondamentale, cioè che è importante parlare del cancro infantile per combatterlo al meglio – ha detto -. Il melograno è un simbolo, i suoi 617 semi rappresentano i precetti della Tōrāh, il riferimento centrale dell’ebraismo, e metaforicamente rappresentano per noi l’alleanza terapeutica. Un percorso faticoso che accompagna verso la guarigione. Perché dal cancro infantile si guarisce, si può guarire e lo si deve capire, parlandone sempre di più, partendo dai più piccoli. Il nostro motto è: “La medicina li cura, noi ce ne prendiamo cura”, anche con queste iniziative di condivisione».
La XXI Giornata mondiale contro il cancro infantile, International Childhood Cancer Day – ICCD, si celebra il 15 febbraio, data scelta dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per informare e affrontare ogni anno le problematiche dei bambini e degli adolescenti con tumore e delle loro famiglie. In tutto il mondo, le associazioni dei familiari di bambini e adolescenti colpiti dal cancro, unite nel network globale Childhood Cancer International – CCI, daranno vita a iniziative scientifiche e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, di sostegno e vicinanza ai bambini, agli adolescenti e alle loro famiglie.
L’obiettivo del WHO Global Childhood Cancer Initiative è eliminare il dolore e la sofferenza dei bambini che combattono il cancro e raggiungere almeno il 60% di sopravvivenza per tutti i bambini con diagnosi di cancro in tutto il mondo entro il 2030.
Nonostante gli straordinari progressi compiuti dalla ricerca clinica negli ultimi decenni, come evidenziato nella nota stampa congiunta FIAGOP – Childhood Cancer International (CCI), il cancro infantile continua a essere la principale causa di morte correlata ad una malattia non trasmissibile nei bambini dopo il primo anno di vita: ogni tre minuti, nel mondo, un bambino o un ragazzo muore.
Il cancro infantile nel mondo
Il cancro nei bambini e negli adolescenti è una malattia curabile, ma continua a essere la principale causa di morte nei pazienti pediatrici, dopo le malattie infettive. A livello mondiale ogni anno a più di 400.000 bambini e adolescenti sotto i 20 anni viene diagnosticato un cancro. Circa l’80% dei malati pediatrici vive nei Paesi a basso reddito e l’80% di loro muore di cancro, perchè non riceve una diagnosi corretta, né possibilità di cura. Più di 100.000 malati ogni anno potrebbero guarire se anche a loro fossero garantite una tempestiva diagnosi e l’accesso alle cure, al pari dei loro coetanei dei paesi più sviluppati.
Alcuni dati sul cancro infantile in Italia
Ogni anno, si ammalano di tumore (linfomi e tumori solidi) o leucemia oltre 1400 bambini e oltre 800 adolescenti. Si stima che oggi in Italia ci siano più di 44.000 persone che hanno avuto un tumore da bambini e la loro età media è attualmente attorno ai 30 anni.
Grazie ai progressi degli ultimi decenni circa l’80% dei malati guarisce. Negli ultimi anni si sono raggiunti eccellenti livelli di cura e di guarigione per le leucemie e i linfomi, ma rimangono ancora basse le guarigioni per i tumori cerebrali, i neuroblastomi e gli osteosarcomi.
Inoltre, molti dei farmaci attualmente usati per combattere i tumori pediatrici non sono autorizzati per l’uso pediatrico. Negli ultimi 10 anni in Europa, a fronte della sperimentazione di nuovi farmaci anticancro per gli adulti, sono ancora pochissimi quelli studiati per l’età pediatrica.
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