Poco personale, corse che saltano e bus strapieni: il mezzo disastro dell’Amsc di Gallarate
C'è un attrito con il personale, che minaccia lo sciopero e chiede prospettive. Intanto un autista su tre non è disponibile e frequenti sono i disagi: "Rimborseremo"
Arriva il “pullman” per le scuole, ma gli studenti rimangono a terra: «C’era troppo affollamento e non si chiudevano le porte». L’episodio segnalato da alcuni genitori è avvenuto martedì mattina (22 febbraio) ma è solo l’ultimo di uno stillicidio di disservizi sulla rete autobus di Gallarate, con corse cancellate con minimo anticipo o autobus inaccessibili perché troppo carichi. Una situazione che si trascina ormai da (almeno) due mesi.
Cosa succede? A inizio febbraio sembrava che il problema fosse il frutto di due diversi problemi emergenti: da un lato le quarantene e le malattie per Covid, dall’altro alcune aggressioni al personale, che avevano messo fuori gioco un paio di autisti. Per entrare in una situazione di emergenza, va detto, ci vuole poco: due autisti sono il 10% dei ventuno su cui può contare l’azienda del Comune di Gallarate.
Un autista su tre non disponibile
Ma a distanza di tre settimane, è possibile che la situazione sia ancora questa?
«Il 33% del personale autisti Amsc è in malattia, sette unità su ventuno» dice Corrado Canziani, l’assessore del Comune di Gallarate che si occupa di società partecipate e che oggi ha un po’ in mano la patata bollente. «Con questo tipo di carenza di personale è veramente complicato garantire il servizio, ci stiamo prodigando per garantire sia corse ordinarie sia bis».
A breve termine, Canziani conferma che si sta procedendo sulla via già tracciata un mese fa, «ricorrendo a personale fornito da una società in somministrazione». Passaggio già annunciato, ma che non si sta concretizzando: quando si arriverà a vedere qualche miglioramento? «A breve dovrebbe entrare in servizio qualche rinforzo, una unità». Un autista in più per dare un minimo di continuità evitando le interruzioni.
I problemi per gli studenti delle scuole di Gallarate
Le corse soppresse sono state numerose. E le conseguenze pesano soprattutto sugli studenti, delle medie e delle superiori, tra cui anche quelli che vengono da fuori per frequentare i tre-quattro grandi plessi collegati con autobus (licei, Gadda-Rosselli e due sedi Ponti).
Il 31 gennaio sono saltate le corse bis del pomeriggio (annunciate il giorno stesso), l’1 febbraio sono state cancellate tutte quelle in programma, sia al mattino che al pomeriggio, così come il 3. Era il periodo in cui le quarantene mettevano in crisi il servizio un po’ di tutte le aziende di trasporto (compresa Trenord, di cui si è parlato molto), ma poi i problemi sono rimasti comunque: il 15 febbraio è saltata una parte del programma di corse da Moriggia e da Cedrate, il 18 sono saltate le corse bis da Moriggia, da Cedrate e dalla zona Azalee, mentre al pomeriggio sono saltate pressoché tutte le corse per studenti.
E in generale – anche quando le corse si svolgono come da programma – utenti e genitori degli studenti segnalano un problema di sovraccarico a bordo, con impossibilità di assicurare l’accesso a tutti i viaggiatori. A conferma che qualche problema esiste anche sul corretto calcolo della domanda e della offerta, nonostante nel settembre scorso l’amministratore di Amsc Maurizio Zenoni avesse risposto con sicurezza che il servizio era calibrato su «una rilevazione degli utenti che salgono e scendono su tutte le linee».
È solo questione di quarantene e malattie?
Nella realtà sta emergendo una situazione tesa sul fronte del lavoro: i sindacati di base e autonomi (insieme ai rappresentanti sindacali interni all’azienda) hanno aperto lo stato di agitazione, c’è la minaccia di uno sciopero. Lunedì 21 l’amministratore unico Zenoni ha avuto il primo faccia a faccia con i sindacati, l’incontro è poi aggiornato al prossimo 1 marzo. «Per affrontare le tre tematiche da loro denunciate» dice l’assessore Canziani. «Nel frattempo mi aspetto che gli autisti diano il massimo per coprire il servizio».
I tre “fronti” denunciati dal sindacato
I capitoli aperti dal sindacato sono essenzialmente tre: l’organico, la sicurezza e il rinnovo del parco mezzi, che comprende autobus vetusti, considerati problematici anche per il personale, oltre che per l’utenza.
Sul primo punto Eugenio Busellato, del sindacato Al Cobas, denuncia «una condizione atavica di carenza di personale, di fronte a cui in precedenza i lavoratori sopperivano anche con turni supplementari». Sul fronte della sicurezza, Busellato lamenta un ruolo troppo defilato del Comune: «Non abbiamo ricevuto riscontri dall’amministrazione alle nostre richieste, che erano di utilizzo della Polizia Locale come deterrente alle fermate più problematiche» (in particolare sembra sia questione di capolinea scolastici, dove più complesso è l’accesso ai mezzi). Il sindacato considera insufficiente il ricorso – attuato da Amsc – a personale privato con mansioni di “controlleria”.
Infine c’è il tema dei mezzi. «La situazione dei mezzi è problematica: abbiamo più volte chiesto un rinnovo del parco veicoli» continua Busellato, che sottolinea che da questo punto di vista la rivendicazione s’intreccia con quella di «una richiesta più generale sulle prospettive aziendali».
Gli autobus datati e gli investimenti rinviati
Il punto è che ormai da anni si attende che i servizi di trasporto locale passino a un gestore unico individuato dall’Agenzia di Bacino. Il ritardo non solo impedisce una estensione dei servizi urbani ai Comuni vicini alle città (ne parlavamo qui) ma blocca anche gli investimenti: mentre alcune aziende di trasporto hanno acquistato comunque nuovi veicoli, altre aziende hanno in alcuni casi rinviato il rinnovo dei mezzi. Se si mette un po’ di attenzione, una certa differenza tra Gallarate e Varese, per esempio, balza all’occhio.
Da questo punto di vista l’assessore di Gallarate Canziani lascia intravedere un cambio di rotta: «Non sono più dell’idea di tralasciare il tema degli investimenti in attesa di una gara per il trasferimento del TPL al gestore unico, che non si sa quando verrà indetta» spiega il delegato al bilancio e alle società del Comune di Gallarate. Era un’idea già venuta fuori in campagna elettorale dal centrodestra, ma che deve trovare attuazione. «Abbiamo in corso anche contatti con l’Agenzia di Bacino per capire il destino dei fondi per il rinnovo del materiale che sono stati nel frattempo accantonati».
Chi passa all’auto e chi aspetta i rimborsi: “Allo studio le modalità”
Nel frattempo rimane la protesta degli utenti. A Gallarate i “pullman” non sono usati di frequente e il problema è sentito soprattutto per quanto riguarda le corse per studenti, che hanno contraccolpi anche sulle famiglie.
«Al numero di Amsc mi hanno risposto: “vedremo per marzo di garantire il servizio”. E per chi ha nel frattempo pagato?» dice quasi con stupore una mamma. Nel frattempo altri hanno imparato, in due mesi, a organizzarsi diversamente, con trasporto privato (che è anche un problema per le zone intorno alle scuole, si diceva qualche mese fa). E i rimborsi? «Sono allo studio le modalità di rimborso delle corse non fruite» assicura Canziani. Sperando che nel frattempo – al di là dei rimborsi – si riesca a ritrovare il servizio. Prossima data da tenere d’occhio: l’incontro azienda-sindacati dell’1 marzo.
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