Quarantene e aggressioni mettono in crisi gli autobus di Gallarate
Tutte le aziende di trasporto sono in affanno per le misure anti-Covid, a Gallarate si è aggiunto anche il problema di due due episodi di violenza ai danni degli autisti. "Stiamo cercando personale anche attraverso agenzie". Si valutano anche rimborsi ai viaggiatori
Quarantene e aggressioni mettono in crisi gli autobus di Gallarate: l’azienda comunale Amsc è ormai da giorni costretta a cancellare una parte dei servizi, a cominciare da quelli forse più frequentati, le corse per studenti. Risultato di due problemi: da un lato le assenze per Covid e quarantene (problema comune a tutte le aziende di trasporto, con gradi diversi), dall’altro gli episodi di aggressione che hanno messo fuori gioco altri autisti.
Sia chiaro: le aggressioni non sono state decine, sono state solo un paio. Ma in un’azienda a organico e servizi limitati (quattro linee ordinarie più le corse scolastiche) sono bastate un paio di indisponibilità in più per far “saltare” una parte delle corse. «L’azienda ha un organico di 22/23 autisti, al 28 gennaio avevamo in totale 9 autisti in quarantena o malattia, a cui si aggiungono due persone in malattia a causa delle aggressioni» dettaglia l’assessore alle partecipate Corrado Canziani.
Due sono stati gli episodi di violenza ai danni del personale: quello del 25 gennaio, costato sette giorni di prognosi a un autista, «rientrato al lavoro oggi». E quella di lunedì scorso, con un autista graffiato da una signora che ha dato in escandescenze al momento del controllo del biglietto.
Risultato? L’azienda ha dovuto limitare i servizi: la linea 2 è stata soppressa fino a oggi, 3 febbraio, per quanto riguarda il servizio pomeridiano, dalle 13.20 a fine servizio. E sono saltate anche le corse supplementari, quelle per gli studenti dei quattro grandi plessi delle superiori in cità (Gadda Rosselli, Licei e due sedi Isis Ponti). Infine la ridotta disponibilità di personale ha imposto l’obbligo di prenotare il giorno prima, in orari d’ufficio, le corse a chiamata che si vuole attivare la domenica o nei festivi.
«Una carenza di organico di quasi il 50% ha inevitabilmente delle conseguenze» dice ancora Canziani. Situazione resa più complessa anche dal fatto che l’autista finito fuori gioco per i pugni rimediati il 25 era anche coordinatore del servizio. Canziani riconosce il disagio cresciuto: «Le lamentele dei cittadini sono divenute più frequenti e ci sono anche richieste di rimborso. Per ovviare al problema abbiamo preso contatti con agenzie interinali per trovare figure adatte al compito. Inoltre si stanno valutando le modalità di un riconoscimento delle corse non erogate. C’è un’apertura su questo».
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