Dal pulmino del parroco alla scuola che accoglie: tutte le storie di solidarietà con l’Ucraina in provincia
Sono già diversi i comuni della provincia che hanno accolto i primi profughi ucraini

Sono già diverse le storie di accoglienza in arrivo dalla provincia di Varese: con l’arrivo dei primi profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, si sono moltiplicati i racconti. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello dei due gemellini ucraini che da questa mattina studiano in una scuola elementare della città di Varese.
Dei due giovani fidanzati che si sono ritrovati e ora sono a Brunello, vi abbiamo parlato invece nell’articolo di ieri, dove c’era anche la storia della mamma in fuga dalla guerra con la figlia di sei anni, che ora è ospite dei parenti ad Arcisate e aiuterà i suoi connazionali da qui.
Ma, dopo giorni di preoccupazioni, anche il sindaco di Castano Primo (Milano), insieme alla sua famiglia, è riuscito a riabbracciare Yeva, una bambina ucraina che negli scorsi mesi hanno ospitato per dei soggiorni terapeutici in Italia attraverso l’associazione Noi con voi di Samarate e Castano, da anni attiva sul territorio.
Per portare in salvo alcuni degli adolescenti seguiti da quella associazione, si è mosso il pulmino di don Giuseppe Tedesco, parroco del quartiere San Giuseppe di Busto Arsizio, che è partito per la Polonia proprio per portare qui il più possibile di quei ragazzi e metterli al sicuro: e proprio ieri abbiamo saputo che il suo viaggio ha dato buoni frutti, almeno parzialmente.
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