Dalla teoria alla pratica: un orto didattico speciale allo Stein di Gavirate

Al centro del progetto ColtiviAMO vi è soprattutto l'obiettivo di creare un ambiente inclusivo dove stemperare le difficoltà dei ragazzi e aiutarli a vivere la scuola con maggiore serenità

coltiviamo stein gavirate

Un orto nel cortile della scuola dove mettere in pratica quello che si è imparato in aula, all’aria aperta e senza bisogno della mascherina. Si tratta di ColtiviAMO: un’iniziativa a cui prenderanno parte gli studenti delle classi prime e seconde dell’Istituto professionale servizi per la sanità e l’assistenza sociale dell’Isis Edith Stein di Gavirate. Obiettivo del progetto è soprattutto creare un ambiente di lavoro inclusivo, dove poter ridurre le difficoltà di ragazze e  ragazzi per una migliore qualità della vita. ColtiviAMO è un’iniziativa promossa dalle docenti Anna Varalli, Chiara Piatti e Barbara Milazzo insieme a Domenico Caloni, agrotecnico con una lunga esperienza nell’insegnamento. Il progetto è stato approvato dalla Provincia di Varese ed è presentato agli alunni nella mattinata di venerdì 11 marzo.

Le fasi del progetto

Il primo passo sarà la costruzione di una casetta dove conservare gli attrezzi e tutto il materiale necessario all’agricoltura. Gli studenti dovranno inoltre stendere il progetto di lavoro, cominciando così a mettere in pratica fin da subito alcune delle competenze imparate a lezione.

La seconda fase del progetto ColtiviAMO comprenderà la stesura di un inventario e l’installazione di una stazione meteo e di un dispositivo per analizzare le caratteristiche del terreno. I dati collezionati dalle attrezzature saranno raccolti, organizzati e analizzati dagli studenti (le materie coinvolte in questa parte del progetto saranno Informatica e Matematica).

Con la terza fase comincerà la preparazione del terreno: dalla messa a punto del letto di semina, al diserbo, vangatura… Ragazze e ragazzi impareranno quali colture siano più adatte a quali terreni: una discussione che coinvolgerà quindi la Geografia.

Nella fase quattro si procederà con la parcellizzazione dell’orto e la baulatura, entrambe pratiche usate di frequente nell’agricoltura di larga scala e che verranno riprodotte in piccolo. Gli studenti durante questa parte del progetto prepareranno anche due documenti: un diario di bordo in Spagnolo e una brochure in Inglese, con il supporto dei rispettivi insegnanti.

La quinta fase prevede la pacciamatura organica: cioè la copertura del terreno coltivato intorno ai germogli (per non far crescere le erbe infestanti) con un telo in mater b (lo stesso materiale dei sacchetti della spesa compostabili), che si degrada naturalmente a termine della stagione diventando nutrimento per le piante. Un’occasione che permetterà ai ragazzi di approfondire sul campo le tematiche di Educazione civica studiate in aula riguardo la tutela dell’ambiente (Costituzione e Agenda 2030).

Durante la fase sei verranno messe a dimora le piantine: un momento utile per assodare le nozioni di sicurezza sul lavoro al centro del percorso di formazione che gli studenti stanno percorrendo.

Nella fase sette si discuterà della coltivazione dei fiori come mezzo di lotta della depressione e della sofferenza. Una teoria, che si collega a molte delle problematiche che sono emerse tra molti giovani di ogni luogo durante la pandemia e che rientra nell’ambito delle Scienze umane. Questa sarà anche l’occasione per gli studenti di far sapere quali siano state le cose che hanno apprezzato di più o di meno dell’iniziativa.

La fase otto riguarderà invece la Biologia, e prevede l’osservazione diretta del processo di riproduzione asessuata all’interno di piante come il bambù.

Il progetto si concluderà a fine maggio con il raccolto. Gli studenti organizzeranno un mercatino con cui raccogliere fondi. Le varie attività del progetto saranno inoltre valutate nelle rispettive materie. Durante l’estate a prendersi cura dell’orto saranno i custodi della scuola, che hanno già dato la loro disponibilità.

«Un bellissimo progetto di inclusione per mettere in pratica quello che si impara»

Gli studenti hanno subito accolto il progetto con entusiasmo. Soddisfazione anche da parte della dirigente dell’Istituto Stein Laura Ceresa. «Il mio ringraziamento – ha commentato la preside – va a questo bellissimo gruppo di docenti, che hanno ideato e che si occuperanno di questo percorso. ColtiviAMO vuole aiutare gli studenti a mettere in pratica le nozioni che imparano in aula, ed è per questo che ha trovato subito la mia approvazione. Inoltre, il progetto permetterà di aiutare i ragazzi ad affrontare con maggiore serenità tutte quelle difficoltà che il Covid ha accentuato».

Alessandro Guglielmi
aleguglielmi97@gmail.com

 

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Pubblicato il 11 Marzo 2022
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