Che fine ha fatto la sperimentazione della raccolta puntuale dei rifiuti a Busto Arsizio?

Era stata avviata nel 2017 nel quartiere di Sant'Edoardo e a 5 anni dalla sua introduzione l'opposizione chiede se sia ancora attiva e quali risultati abbia portato

Generica 2020

Che fine ha fatto la sperimentazione della raccolta puntuale dei rifiuti nel quartiere Sant’Edoardo? Se lo chiedono i consiglieri comunali Maurizio Maggioni del Partito Democratico, Gianluca Castiglioni di Busto al Centro, Gigi Farioli, di Popolo, Riforme e Libertà e Santo Cascio di Progetto in Comune con un’interrogazione a risposta scritta depositata nei giorni scorsi.

«Preso atto che dal 2017 è in atto la sperimentazione della raccolta puntuale dei rifiuti indifferenziati nel quartiere di Sant’Edoardo e che si sarebbe dovuta concludere entro sei mesi dal suo inizio; considerato che più volte è stata data notizia da Agesp e Comune della sua sospensione, creando confusione ed incertezza e che tutt’ora non è chiaro a quali condizioni questa sperimentazione si stia svolgendo; abbiamo riscontrato che, durante questa tipo di raccolta nei casi di utenti abitanti in condominio, i sacchi blu individuali devono rimanere presso il domicilio dell’utente (spesso su balconi) fino al momento della raccolta settimanale, determinando disagi evidenti e più pronunciati nei periodi caldi e che la consegna dei sacchi dotati di chip ai titolari del servizio, che inizialmente avveniva nell’ambito del quartiere presso il Centro Parrocchiale, da molto tempo avviene presso la sede di via Canale, spesso previo appuntamento».

I consiglieri aggiungono che l’analisi di questa sperimentazione «risulta essere avvenuta sinteticamente e sommariamente solo in relazione agli effetti della quantità di indifferenziato raccolto in rapporto con il totale degli RSU, segnale del senso di responsabilità di molti cittadini che aderendo alla sperimentazione si sono impegnati a sostenere una selettiva differenziazione anche a fronte di un impegno individuale difficoltoso e senza un adeguato supporto».

Nell’interrogazione chiedono di sapere «se la sperimentazione è ufficialmente attiva e se è funzionalmente organizzata in tutti i suoi aspetti; se sia stata eseguita un’indagine sui problemi riscontrati dagli utenti nella gestione della raccolta puntuale dell’indifferenziato e se tale metodo abbia permesso agli utenti aderenti di riscontrare vantaggi nella determinazione della tariffa TARI; se non si ritenga necessario chiarire ai cittadini lo stato dell’arte e concludere questa sperimentazione di quartiere, raccogliendo tutti gli elementi quantitativi e gestionali utili a valutare complessivamente questa esperienza; se non ritenga indispensabile, alla luce del quadro strategico di ARERA 2025, delle Mission Ambientali del Recovery e dell’introduzione della tariffa corrispettiva, valutare le diverse ipotesi di misurazione del rifiuto, dei loro costi e degli impegni logistici a loro connessi e come intendano inserire tali determinazioni nella predisposizione del Regolamento e del PEF».

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Pubblicato il 01 Marzo 2022
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