Per la Commissione Sanità di Gallarate sono arrivate sette candidature
Tra questi saranno scelti i cinque nomi di tecnici "laici", vale a dire non direttamente legati ai partiti
Sette domande per cinque posti: sono quelle pervenute – alla scadenza del 3 marzo – per la partecipazione alla Commissione Sanità del Comune di Gallarate, l’organismo istituito per discutere del progetto dell’ospedale unico Gallarate-Busto.
La commissione sarà composta da dieci rappresentanti dei gruppi consiliari, da altrettanti tecnici di fiducia di partiti e liste civiche e appunto da cinque nomi “laici”, vale a dire tecnici non direttamente espressione dei partiti.
A fronte della disponibilità a partecipare alla commissione, il numero di candidature emerse non è particolarmente rilevante, anche se una scelta andrà comunque operata. Lo riconosce anche il presidente del Consiglio comunale Giuseppe De Bernardi Martignoni: «Personalmente mi sarei aspettato un maggiore numero di domande per partecipare a questo organismo».
La scelta dei nomi verrà definita dai dieci capigruppo in consiglio: «Il 9 marzo ci troveremo per la valutazione delle candidature pervenute, andando poi a definire i cinque componenti “laici”» conferma Martignoni. Dopo la selezione fatta congiuntamente dalle forze di maggioranza e opposizione, la nomina formale verrà fatta dal sindaco Andrea Cassani.
Cos’è la Commissione Sanità di Gallarate e come sarà formata
La Commissione Sanità – a dispetto del nome più ampio – dovrà occuparsi soprattutto del progetto dell’ospedale unico e del destino dell’area dell’attuale ospedale Sant’Antonio Abate in centro città: un organismo che è stato istituito dopo che il Consiglio comunale ha deciso la deroga al processo partecipativo del Dibattito pubblico previsto per grandi opere.
I nomi “laici” dovranno essere selezionati sulla base delle competenze richieste, in ambito sanitario o in ambito urbanistico. Come notavamo in precedente articolo (dove trovate tutti i nomi), attualmente la stragrande maggioranza dei componenti indicati dai partiti è concentrata soprattutto sulle competenze sanitarie, meno sul tema urbanistico, che pure è centrale, visto che l’inserimento di un nuovo ospedale e la ridefinizione dell’area del Sant’Antonio Abate è un tema complesso anche dal punto di vista urbanistico.
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