Cosa c’è di buono nel nostro territorio? La valle del Lanza e le cave di Molera

A pochi passi dalla città si apre la valle del Lanza, che permette di immergersi in una natura a tratti incontaminata passeggiando lungo il fiume, tra zone umide, boschi e suggestive cave

Il territorio di Malnate nasconde più di un gioiello dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. A pochi passi dalla città si apre la Valle del Lanza, che permette di immergersi in una natura a tratti incontaminata ma anche di effettuare interessanti incontri con i segni lasciati dall’attività umana sul territorio.

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La valle del Lanza 4 di 17

Il Parco Valle del Lanza, nato nel 2002, è un’area protetta di interesse sovracomunale che si sviluppa intorno alla valle del torrente Lanza (conosciuto anche come Gaggiolo o Ranza), che nasce sul Monte San Giorgio nel Canton Ticino e confluisce a Malnate nell’Olona. Il territorio è caratterizzato da zone umide, prati e boschi, costruzioni rurali, chiese ed edifici di interesse culturale e vecchie cave di pietra Molera.

Nel parco passa il tracciato della ferrovia della Valmorea che un tempo collegava Mendrisio con Castellanza, oggi parzialmente riattivata a scopo turistico da Mendrisio a Malnate.

Lungo tutto il corso del torrente si snoda una bella passeggiata su un sentiero che parte dalla Folla di Malnate e arriva fino a Mendrisio, percorribile a piedi o in mountain bike. Attorno a questo itinerario principale, una rete di sentieri che permette di camminare per ore immersi nella natura e nel silenzio rotto solo dal rumore dell’acqua.

A PIEDI FINO A MENDRISIO

Il fiume, la ferrovia storica, il verde e le vigne sono i protagonisti della camminata da Malnate a Mendrisio. Un percorso che si snoda per oltre metà dei 17 km dentro il parco della valle del Lanza.

Il sentiero inizia alla Folla di Malnate, subito sotto il ristorante Regina sul curvone prima di salire in città. Un consiglio è quello di partire dalla stazione di Malnate dove poi si potrà far ritorno sempre utilizzando il treno da Mendrisio.

Il cammino non presenta nessuna difficoltà, è tutto in sicurezza e senza particolari dislivelli. Per buona parte è immerso nel verde sia nel versante italiano che in quello ticinese.

IL PERCORSO

Una volta scesi dalle viuzze di Malnate verso il cimitero, si prende il sentiero che subito costeggia il Lanza che ci accompagnerà per tutto il percorso fino alla frontiera. Superati dei grandi pratoni il sentiero si restringe e si incontrano subito le cave di Molera. Dopo meno di quattro km dall’inizio del percorso, al confine con Cagno, si incontra il mulino del Trotto, una struttura caratteristica che è tenuta aperta dai volontari delle guardie ecologiche del parco. La casa, con due locali, bagni e una cucina, è disponibile anche per accogliere piccoli gruppi.

Superato il mulino ci sono ancora un paio di chilometri per arrivare alla vecchia stazione della Valmorea, la ferrovia che da Castellanza portava a Mendrisio. Il tratto dalla Folla è rimasto attivo per ragioni turistiche fino a pochi anni fa.

Da lì al punto di frontiera a Santa Margherita la strada è poca. Dalla partenza sono solo nove km e ne mancano poco più di sette per arrivare alla stazione della cittadina ticinese. Si rimane nel bosco per poi entrare in una zona coltivata a vite e da lì a Genestrerio. Si passa sotto la nuova ferrovia e attraverso stradine locali e sentieri si arriva fino alla stazione per poi poter rientrare in treno.

LE CAVE DI MOLERA

Passeggiando lungo le rive del torrente Lanza si raggiunge facilmente uno dei luoghi più suggestivi del Varesotto, dichiarato per il suo interesse  monumento naturale del Sistema naturalistico delle cave di Molera di Malnate e Cagno.

(qui sotto: le cave di Molera, foto di Luca Sacchet)

Malnate - Valle del Lanza

Un’area di 165 ettari creata per permettere la conservazione degli affioramenti di pietra arenaria e dell’ecosistema sviluppatosi attorno ad essi.

Fin dal tredicesimo secolo in quest’area si sviluppò l’attività di estrazione dell’arenaria, la “molera”, sfruttando gli affioramenti sui fianchi della valle. Un’attività che ha lasciato profonde cavità, alcune delle quali visitabili e davvero suggestive.

Ai primi di febbraio del 2022 le Gev (Guardie Ecologiche Volontarie) del Plis hanno fatto una scoperta eccezionale: è tornata alla luce un’altra cava di molera in territorio comasco sul sentiero tra Malnate e Cagno (che è comune di Solbiate con Cagno), tra il Mulino del Trotto e Mulino Mazziotto, che per anni è stata nascosta dalla fitta vegetazione.

Le cave sono un vero spettacolo naturale anche se ora è vietato l’ingresso per il pericolo di caduta di materiali.

Scoperta eccezionale a Malnate: c’è un’altra cava di molera nella Valle del Lanza

I MULINI DI GURONE

Dalla Folla di Malnate, è possibile anche prendere la direzione opposta verso i Mulini di Gurone. Un sentiero facile che, passando sotto il suggestivo ponte della ferrovia di Malnate, conduce in pochi minuti a piedi ai Mulini di Gurone.

Fino al 1800 mulini di Gurone c’era il Cotonificio Varenna. Poi nel 1900 arrivarono i Calderoni Vita con lo “Spuzun”, nome dialettale dato dagli abitanti della zona per via della puzza generata dalla macinazione di ossa animali. Il mulino di Gurone è stato attivo fino al 1970 : si macinava il grano, l’energia dell’acqua alimentava anche una falegnameria.

I mulini sono la sede di un progetto di valorizzazione che vede Legambiente protagonista del progetto “Casamatta”, nel  panorama suggestivo della cinta muraria alzata per proteggere dal fiume il vecchio abitato, opera chiamata appunto “L’anello sul fiume”. Il progetto è segnalato anche sul sito di Regione Lombardia, sezione Open Innovation:Casamatta, da ‘ecomostro’ a Centro per sostenibilità ed economia circolare”.

IL SENTIERO ITALIA

17 km vi sembrano un po’ pochini? Nessun problema! Il territorio del parco è anche attraversato anche dal Sentiero Italia: 7mila chilometri per uno dei trekking più lunghi del mondo.

Nella nostra area il sentiero Italia si configura come “Sentiero Confinale”: ideato e realizzato da Italia Nostra e oggi curato dalla sezione del Cai di Bizzarone, si snoda per circa 90 chilometri lungo la boscosa fascia del confine italo-svizzero collegando in sette tappe Marchirolo al Monte Bisbino. La 7° tappa parte dal colle di San Maffeo (Rodero), attraversa il PLIS valle del Lanza, la collina di Somazzo (comune di Ronago e Uggiate Trevano), la Val mulini e termina nel Parco Regionale della Spina Verde di Como.

Se pensate che nessuno sarebbe così “matto” da percorrerlo tutto vi sbagliate, i ragazzi di “Va’ sentiero” lo hanno fatto in due anni, mentre il varesino Elia Origoni lo ha percorso tutto in solitaria da febbraio a ottobre del 2021.

Elia Origoni conclude la sua impresa e “conquista” anche i media nazionali

IN TRENO

Il sistema più semplice per raggiungere l’inizio del sentiero non è l’auto, ma il treno. Dalla stazione di Malnate sono circa 1,2 km. Da Mendrisio si può rientrare sempre con il Tilo che arriva a Varese dopo le fermate di Stabio, Gaggiolo, Arcisate e Induno Olona. Il costo del biglietto è di 6,8 Franchi.

Orari e informazioni con Trenord.

IN BICI

Sono attualmente in corso (primavera 2022) i lavori di realizzazione della “Ti Ciclo Via”, la ciclopendonale che collegherà Mendrisio alla Valle Olona, passando dal parco. Un progetto Interreg i cui lavori potrebbero fare sì che dalla folla di Malnate al Mulino del Trotto vi siano zone momentaneamente chiuse al pubblico.

“Ti Ciclo via” cresce: dalla valle Olona si pedala fino in Svizzera 

NELLE VICINANZE

TIGROS di Malnate

J.F.Kennedy, 34
Malnate (VA) 21046
Italia
Telefono: 0332861054

Aperto tutti i giorni

Dalle 7:30 alle 21:00
Domenica dalle 8:30 alle 20:00

Eleonora Martinelli
martinellieleonora@gmail.com

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Pubblicato il 01 Aprile 2022
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