
In dogana a Chiasso con l’orologio di lusso: scatta il sequestro della Finanza
Blitz di Fiamme gialle e Dogane al confine: individuato proprietario di un bene di lusso appena comprato e un “passeur“ di contanti a Brogeda

Oro rosa e diamanti: roba da re. E poi soldi, parecchi, che stavano per passare da uno stato all’altro senza pagare dazio. Così la Finanza è intervenuta per un giro di vite al confine fra Italia e Svizzera

Nelle scorse ore, nell’ambito delle attività di controllo presso il valico stradale nel Comasco, i funzionari ADM della Sezione Operativa Territoriale (SOT) di Ponte Chiasso e i militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Ponte Chiasso hanno sventato un tentativo di contrabbando di un orologio di lusso da parte di un nucleo famigliare di tre cittadini cinesi residenti in Italia. Alla domanda di rito, diretta a conoscere se trasportassero merci al seguito al fine di consentire l’applicazione dei diritti dovuti, i tre rispondevano negativamente, ma a seguito del controllo venivano rinvenuti, occultati all’interno del veicolo, il cofanetto, il libretto di uso e manutenzione e il certificato di garanzia – recante data dello stesso giorno – relativi ad un orologio di lusso. Solo a seguito di ulteriore attività di controllo, veniva esibito l’orologio, in oro rosa, con incastonati diamanti e rubini, del valore di 44.000 CHF, corrispondenti a 38.849,50 Euro. Valutate le concrete modalità di esecuzione della condotta, inequivocabilmente intesa a sottrarre la merce al controllo doganale, venivano accertati gli illeciti di contrabbando per violazione dell’art. 282 del D.P.R. n. 43/1973 (Testo Unico delle Leggi doganali) e di evasione dell’I.V.A. all’importazione per violazione dell’art. 70 del D.P.R. n. 633/1972. Considerato l’ammontare dei diritti evasi comprensivi di dazio e I.V.A., pari a 8.547,89 euro, inferiore all’importo di 10.000 Euro, limite al di sotto del quale la violazione non assume il carattere di illecito penale, si procedeva alla constatazione dell’illecito amministrativo ai sensi dell’art. 295 bis del TULD, al sequestro finalizzato alla confisca ai sensi dell’art. 13 della Legge n. 689/1981 e successiva determinazione della sanzione pecuniaria da due a dieci volte i diritti di confine dovuti.

Inoltre, nelle stesse ore, presso il valico di Brogeda Autostradale, si è proceduto al sequestro di 20.095 euro nei confronti di un soggetto di nazionalità polacca che non aveva dichiarato la somma complessiva di 50.188 euro, parte in euro e parte in zloty polacchi, occultata all’interno dell’autovettura. L’attività posta in essere, volta a garantire l’osservanza delle norme in materia doganale, si inquadra in un più generale dispositivo di controllo al confine, in costante sinergia tra l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli e la Guardia di Finanza.
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