La funivia di Monteviasco è “pronta” ma si cerca ancora un gestore dell’impianto: l’appello della sindaca
Venerdì scadono i termini per presentare le richieste di gestione all'agenzia territoriale del trasporto pubblico locale: già cinque manifestazioni di interesse andate deserte. Nora Sahnane: “Mi auspico che si trovi un operatore idoneo"
Sei manifestazioni di interesse andate se non deserte quasi, con soggetti non idonei per la gestione della funivia Ponte di Piero Monteviasco che è pronta ma non ancora collaudata poiché le autorità ministeriali funiviarie dovranno dare il via libera non appena trovato un nuovo gestore.
Ma il gestore, ad oggi, non c’è. E la prossima manifestazione di interesse per la gestione – la sesta -, scade domani, venerdì 8 aprile, alle 18. I soggetti proponenti possono inviare la richiesta per via telematica all’agenzia territoriale del Trasporto pubblico locale di Como Lecco e Varese che ha in carico la ricerca del gestore: il Comune dunque (ente proprietario della struttura) non ha nessuna busta da aprire, né la possibilità di sapere se la prossima, imminente, scadenza troverà finalmente una porta d’accesso per attivare le procedure che permettano di schiacciare il bottone rosso per far ripartire l’impianto.
Le vicende sono tristemente note con una cronologia precisa che va dalla morte del manutentore Silvano Dellea all’indagine della Procura di Varese che per pochissimo tempo ha tenuto sotto sequestro probatorio l’impianto, togliendo i sigilli col precetto di risolvere le possibili problematiche legate alla sicurezza presentate dalla struttura. La road map è passata dall’interessamento della politica locale e delle istituzioni per arrivare al finanziamento regionale dei lavori e alla loro esecuzione terminata nel dicembre 2021.
Da allora è tutto fermo poiché nel frattempo si sono succedute le aperture delle “finestre“ per le manifestazioni di interesse «andate deserte o con la presentazione di soggetti ritenuti non idonei per la gestione», spiega la sindaca di Curiglia con Monteviasco Nora Sahnane.
In mezzo i sei residenti che si sono fatti il quarto inverno senza funivia, come pure i proprietari di seconde case, i ristoratori in difficoltà, con la ciliegina di due anni secchi di pandemia e isolamento quasi assoluto. Ora alla vigilia della bella stagione – elemento sufficiente per poter aggiungere da queste parti anche l’aggettivo “turistica” – il rischio è che l’impianto rimanga ancora fermo.
«Il collaudo non è stato ancora fatto dal momento che la normativa prevede che esso avvenga solo a seguito dell’individuazione di un gestore, e non prima», conclude la sindaca, auspicando che «venga finalmente individuato un soggetto interessato per la gestione. Certo siamo consapevoli che ci troviamo in una zona relativamente “periferica” dal punto di vista commerciale rispetto a zone solo all’apparenza più blasonate. L’assenza di un nuovo gestore rappresenterebbe una sconfitta per tutti a partire da chi ha profuso impegno e forze anche economiche per riattivare al più presto il servizio»
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