Negli ultimi 12 anni si è “perso” il 30% delle nascite in provincia di Varese
È importante cogliere tutti i segnali che puntano ad intervenire sulle dinamiche demografiche, così come è avvenuto ora nel mondo economico con il progetto presentato dall’Unione Industriali di Varese
La questione demografica è l’indicatore che più di ogni altro costituisce il punto di arrivo di molti fattori e il punto di partenza di altrettante dinamiche. Quando questo meccanismo diventa una spirale negativa ogni ragionamento di medio lungo periodo, in qualunque campo, non dovrebbe prescindervi.
Per questo è importante cogliere tutti i segnali che puntano ad intervenire sulle dinamiche demografiche, così come è avvenuto ora nel mondo economico con il progetto presentato dall’Unione Industriali di Varese (LEGGI QUI).
Come abbiamo ripercorso più volte su Varesenews questo è “IL” tema che dovrebbe stare al centro di ogni decisione politica, economica e sociale. Nell’ultimo report realizzato dal nostro giornale il motivo appare in tutta la sua drammaticità: nel 2020 si contano quasi 6mila persone in meno in un solo anno in provincia di Varese: un calo drammatico e, purtroppo, previsto.
Uscendo dal tema della pandemia, infatti, si osserva come la dinamica negativa della denatalità sia strutturale se osserviamo i numeri dell’ultimo decennio. Anno dopo anno il calo del numero dei nuovi nati è stato inesorabile. Nel 2020 in provincia di Varese sono nate 2543 persone in meno di quante ne nascevano nel 2010.
Un andamento che impatta notevolmente sulle dinamiche anagrafiche della popolazione e che sta producendo effetti anche sulla garanzia e l’organizzazione dei servizi al cittadino destinati a cambiare radicalmente: dalle scuole dell’infanzia, che dovranno far fronte ad un sempre minor numero di alunni, alle strutture di accoglienza per anziani. Passando naturalmente dalle dinamiche pensionistiche.
Sul tema, e sugli interventi dell’Unione degli industriali della provincia di Varese, ti consigliamo di leggere queste articolo:
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