500 chili di cocaina tra i sacchi di caffe di una fabbrica Nespresso in Svizzera
Il Pubblico Ministero ha aperto un'inchiesta. La droga sequestrata, pura per oltre l'80%, avrebbe un valore stimato di oltre 50 milioni di franchi
Lunedì sera la polizia cantonale è intervenuta in una fabbrica Nespresso di Romont (Canton Friburgo), in Svizzera, a seguito del ritrovamento di una polvere bianca non identificata tra i sacchi di materiale consegnati all’azienda. L’analisi della polvere da parte della polizia ha rivelato che si trattava di cocaina.
Durante la perquisizione dei container consegnati allo stabilimento sono stati scoperti e sequestrati oltre 500 kg di droga. Il Pubblico Ministero ha aperto un’inchiesta.
La sostanza bianca è stata trovata dagli operai che stava scaricando i sacchi di chicchi di caffè appena consegnati. Gli agenti di polizia inviati sul posto hanno subito fatto analizzare la polvere bianca, che si è rivelata essere cocaina. La perquisizione dei cinque container marittimi consegnati in treno ha portato al ritrovamento e al sequestro di oltre 500 kg di droga.
Sul posto sono intervenuti venti dipendenti dell’Ufficio federale delle dogane e della sicurezza delle frontiere (OFDF). Utilizzando dispositivi specifici, hanno scansionato i vari contenitori e hanno partecipato alla ricerca. Le prime indagini mostrano che i container marittimi carichi di sacchi di caffè partivano dal Brasile in direzione di Romont. La cocaina sequestrata è pura per oltre l’80% e il suo valore di mercato è stimato a oltre 50 milioni di franchi.
Sembrerebbe che il carico di droga fosse destinato al mercato europeo. I lotti sono stati isolati e la sostanza non è entrata in contatto con nessun prodotto utilizzato nella produzione.
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