Astuti: “Regione ascolti il grido di aiuto delle famiglie dei pazienti psichici gravi”
A chiederlo è il consigliere regionale e capogruppo del Pd in Commissione sanità che ha presentato una mozione sul tema, bocciata in aula dalla maggioranza

Regione ascolti il grido d’aiuto delle famiglie dei pazienti psichici gravi e attivi progetti orientati alla recovery, ossia il processo di cura che porta la persona a trovare una propria collocazione nella società.
A chiederlo è il consigliere regionale e capogruppo del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti, che ha presentato una mozione sul tema, bocciata ieri in aula dalla maggioranza. “Il nostro atto- afferma Astuti- nasce da un lungo confronto con le famiglie di pazienti psichici gravi che ci hanno evidenziato le gravi difficoltà nella cura dei propri cari. Per essere efficaci le cure richiedono un’alleanza fra pazienti, famiglie e operatori sanitari e, soprattutto, l’adesione dei pazienti stessi, che, nei casi più gravi, non è scontata. Nei CPS è necessario un approccio proattivo degli operatori che devono cercare di stabilire un contatto con il paziente, anche quando, e accade spesso, non è in grado di ricevere aiuto”.
“A mancare – afferma ancora Astuti- è la ‘regia’ degli interventi. Il Piano terapeutico individuale, redatto dai Servizi socio-sanitari, permette si di pianificare un percorso riabilitativo domiciliare ma mancano poi figure che controllano i progressi del paziente fino alla sua recovery”. “La presa in carico di pazienti con disturbi psichici gravi- sottolinea Astuti- richiede una personalizzazione degli interventi e un’équipe pronta a rimodulare progetti e obiettivi in base alle necessità dell’utente. E questo spesso manca. Esistono casi di buone prassi, per esempio in Emilia-Romagna, nella Provincia autonoma di Trento, a Trieste e anche in Lombardia, (al Fatebenefratelli di Brescia e all’ASST di Niguarda) ma si tratta di iniziative sperimentali e non legate fra loro, che non coinvolgono tutti i territori”.
“Per la salute mentale- attacca Astuti- serve di più. Per questo abbiamo chiesto alla giunta di attivare in tutte le ASST, una sperimentazione di progetti orientati alla recovery del paziente, che mettano a sistema risorse di tipo sanitario e sociale, individuando nuovi approcci per costruire una solida alleanza di cura con i pazienti. I progetti devono prevedere la presenza di un case-manager, che curi la regia del percorso di cura e il coinvolgimento di famiglia, amici, volontari, utenti dei servizi per un supporto tra pari, capaci di guadagnare la fiducia della persona con disturbo psichico. Necessaria una valutazione degli esiti delle cure realizzata dal gruppo di supporto e da una figura terza che funga da garante.”
“ Abbiamo, infine- conclude Astuti- chiesto alla Regione di stanziare risorse adeguate, anche in considerazione del fatto che non si tratta di un costo ma di un risparmio. Ricordo che il costo delle malattie mentali non diagnosticate e mal gestite ha un impatto economico stimato fino al 4,2% del PIL. La maggioranza ha respinto ogni nostra proposta, sostenendo che in Lombardia sono già attivi interventi efficaci. Purtroppo non è vero. Basterebbe ascoltare le esperienze delle famiglie dei pazienti e gli operatori per rendersene conto. Ma Lega e alleati ancora una volta si mostrano sordi ai veri bisogni dei lombardi”.
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