Droga nascosta tra le radici degli alberi. I carabinieri di Luino arrestano due persone
I due uomini sono stati trasferiti al carcere dei Miogni di Varese. Negli ultimi trenta giorni i militari della compagnia di Luino hanno arrestato ben dieci persone
																			
                        
						
						
						
						Ancora droga nei boschi della Valganna. Martedì scorso i Carabinieri di Luino, nel corso dell’ennesimo servizio di osservazione nei boschi dello spaccio, hanno individuato tre nordafricani nascosti tra gli alberi, intenti a servire gli acquirenti che, conoscendo la zona, entravano nel bosco a ricevere la dose di sostanza stupefacente.
I militari, rimasti per diverse ore fermi e mimetizzati in mezzo alla vegetazione, hanno documentato il viavai delle auto che dalla Statale 233 raggiungevano il luogo di spaccio e hanno aspettato il momento giusto per bloccare i tre a bordo di un’autovettura, di proprietà e condotta da un 29 enne italiano residente nel Varesotto.
Una volta bloccati, i nord africani sono stati trovati in possesso di ben 6 telefoni cellulari, dai quali è emersa l’attività di spaccio delle ore precedenti, nell’area interessata dal controllo. Alcuni acquirenti sono stati sanzionati quali assuntori. Ancora una volta determinanti sono state le telecamere di video sorveglianza ed i lettori targhe sul territorio, che consentono ai Carabinieri di monitorare il flusso sospetto dei malintenzionati.

Oltre alle piccole quantità di droga che vengono confezionate di volta in volta, ma custodite segretamente sotto le radici di qualche albero qua e là, piuttosto che sotto qualche roccia o sasso, le indagini dei carabinieri continuano a far emergere che gli spacciatori sono attrezzati con tutto il necessario per la sopravvivenza e l’attività illecita nei boschi, ovvero cellulari utilizzati per ricevere gli ordini e per stabilire il punto preciso della cessione, power bank, guanti da lavoro, torce elettriche ricaricabili per farsi luce nelle ore notturne.
I fermati sono due marocchini di 26 anni, entrambi irregolari e già censiti sul territorio, privi di documenti, che sono stati accompagnati negli uffici del comando di Luino per le operazioni di fotosegnalamento e la successiva traduzione presso il carcere dei Miogni di Varese. Nei confronti del terzo marocchino, 43 enne anch’egli irregolare in Italia, è scattata invece la denuncia in stato di libertà. Per tutti l’accusa è di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il fermo è stato convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Varese, che ha disposto la custodia cautelare in carcere dei due marocchini, la cui responsabilità dovrà essere ovviamente accertata nel corso del giudizio.
Negli ultimi trenta giorni i carabinieri della compagnia di Luino, coadiuvati dai militari di alcune Stazioni, hanno arrestato ben dieci persone, di cui otto marocchini clandestini, nel corso di diverse operazioni condotte contro lo spaccio di sostanze stupefacenti in Valcuvia e in Valganna. Tutte le operazioni hanno consentito di accertare la solita tecnica, ovvero la cessione di sostanze stupefacenti ad occasionali clienti italiani, utilizzando i boschi delle Valli come luogo ove installare un bivacco temporaneo dentro il quale intrattenersi per qualche giorno per poi spostarsi in un altro comune, in un altro bosco.
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