Guidesi: “La manifattura lombarda conferma i risultati positivi”

Secondo i dati di Unioncamere Lombardia, nel periodo gennaio-marzo 2022, la produzione industriale lombarda è salita dell’1,8% rispetto al trimestre precedente

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La produzione industriale lombarda tiene, e lo fa bene. Il 2022 è iniziato con il piede giusto, nonostante la difficile congiuntura a livello internazionale. I risultati in crescita sono sostenuti dal forte portafoglio ordini, sia estero che nazionale, anche se l’inflazione – con l’aumento dei prezzi di materie prime ed energia – e la crisi geopolitica rappresentano dei fattori di freno per la capacità produttiva. Secondo i dati di Unioncamere Lombardia, nel periodo gennaio-marzo 2022, la produzione industriale lombarda è salita dell’1,8% rispetto al trimestre precedente, mostrando un rallentamento dell’intensità della crescita. In confronto al primo trimestre 2021, invece, è stato segnato un +11,2% e tale variazione non è più falsata dai risultati del 2020 legati al lockdown imposto a causa del Covid-19 e alla caduta della domanda.

CRESCONO ORDINI ESTERI – Il risultato positivo è diffuso a quasi tutti. Fanno ancora da traino al recupero produttivo gli ordini esteri cresciuti del 4,0% rispetto al trimestre precedente. Positiva anche la domanda interna (+2,7%), ma l’intensità della crescita si riduce. Risultati positivi anche per le aziende artigiane manifatturiere che segnano una crescita della produzione del +2,0% congiunturale e del 9,6% tendenziale.

BENE IL COMPARTO MODA – Crescono maggiormente in questo trimestre i settori del comparto moda (Abbigliamento, Pelli-Calzature e Tessile) ma scontano gap significativi da recuperare rispetto al dato medio. Rimane alta l’attenzione sui prezzi per i rincari di beni energetici, delle materie prime e componenti varie. Rispetto al I° trimestre 2021 i prezzi delle materie prime sono cresciuti mediamente del 57,6% per le imprese industriali e del 76,8% per le artigiane. Persistono difficoltà di approvvigionamento con rallentamenti e interruzioni delle catene di fornitura.

ASSESSORE GUIDESI: SERVONO INTERVENTI SOVRAREGIONALI– «I dati sono positivi e di tenuta del nostro sistema manifatturiero pur registrando un rallentamento della crescita. Il ‘sistema Lombardo’ tiene e, lo fa, bene, affrontando anche fattori negativi di influenza esterna; tra questi continuiamo a ribadire la necessità di interventi ulteriori a livello sovraregionali, centrale ed europeo, sia per la calmierazione dei costi energetici e sia per i rincari. Sarà molto utile affrontare con pragmatismo e realismo i temi del credito e della liquidità alle imprese su cui abbiamo già avanzato proposte concrete, poi condivise con le altre regioni. Si tratta di proposte necessarie al continuo sostegno alle imprese e per cui anche al lavoro». Lo dichiara l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi.

AURICCHIO (UNIONCAMERE LOMBARDIA): IMPRENDITORI REAGISCONO – «Per la produzione lombarda il quadro congiunturale di inizio 2022 è dinamico ma in un contesto nuovo e difficile caratterizzato da forti rischi geopolitici e gravi ripercussioni su imprese e consumi – dichiara il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio. “I risultati positivi sono sostenuti da portafogli ordini ancora ai massimi: per la maggior parte dei settori il problema non sembra essere la domanda, ma una capacità produttiva ostacolata da carenza di materiali e componenti e prezzi dell’energia crescenti. Gli imprenditori reagiscono a queste difficoltà con aspettative ancora positive per il prossimo trimestre, ma in netto peggioramento riflettendo le loro preoccupazioni».

ASPETTATIVE CAUTE – Le aspettative delle aziende per il prossimo trimestre si fanno più caute. Rimangono in area positiva per l’industria ma i saldi si riducono per tutte le variabili. Tra gli artigiani, invece, si fa già strada il segno negativo, più intenso per produzione, fatturato e ordini interni. La maggior parte dei settori industriali aprono il 2022 ancora con significativi incrementi tendenziali dei livelli produttivi. Da segnalare la buona performance del sistema moda: Pelli-Calzature (+29,0%), Abbigliamento (ancora lontano dai livelli pre-crisi nonostante un buon +27,6%) e Tessile (+22,8%), settori ripartiti tardi e ora in sensibile recupero.

FATTURATO CON BUONI RISULTATI – Il fatturato a prezzi correnti dell’industria segna un buon risultato tendenziale (+19,1%) e un incremento un trimestre precedente dell’1,7%. Va considerata la dinamica dei prezzi dei prodotti finiti, cresciuti del 10% rispetto al trimestre precedente. I prezzi delle materie prime presentano una dinamica congiunturale in continuo e forte rialzo. Per l’industria, dai primi segnali d’incremento di fine 2020 (+2,1%). L’artigianato mostra una dinamica simile passando dal +2,6% di fine 2020 al +19,8% del primo trimestre del nuovo anno.

OCCUPAZIONE SALDO POSITIVO – L’occupazione per l’industria presenta saldo positivo (+0,7%) grazie a un maggior incremento del tasso d’ingresso e una stabilizzazione del tasso d’uscita. Diminuisce il ricorso alla CIG con la quota di aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione scende al 6,1% e la quota sul monte rimane ferma a livelli minimi (0,5%). Saldo occupazionale positivo anche per l’artigianato (+0,4%) grazie principalmente a una diminuzione del tasso d’uscita. Il ricorso alla CIG è in diminuzione con solo il 3,0% delle aziende che dichiara di aver utilizzato la cassa integrazione e la quota sul monte ore scende allo 0,3%.

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Pubblicato il 10 Maggio 2022
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