La diretta dell’ottava tappa di “VA in giro”, da Sesto Calende a Tornavento
Segui la tappa di 24 Km a filo d'acqua lungo il Fiume Ticino prima e i canali poi, con Roberto Morandi e Tino Sartori
“VA in giro”, il grande viaggio di 600 km a piedi e in bicicletta per il Varesotto, segue ora il filo dell’acqua del Ticino. Che scorre, si divide, dà vita a un territorio ampio, grazie al Naviglio Grande e al Canale Villoresi.
Qui potete scaricare le tracce in formato GPX, KML e FIT
La diretta
Ore 16:30 – L’arrivo a Tornavento
La tappa si conclude a Tornavento, Lonate Pozzolo, eletto da un concorso di VareseNews borgo più bello della provincia. Dopo una birretta defaticante, due chiacchiere con Luca Perencin, assessore ai lavori pubblici che aggiorna un po’ anche su cosa si muove intorno al borgo.
Ore 16:00 – Nel Parco di Via Gaggio
Ore 15:30 – In viaggio
Si pedala verso Tornavento nel Parco del Ticino, scuola e museo a cielo aperto:
Ore 15:15 – Verso la dogana austroungarica
Ore 14:45 – Momento Tai Chi
Dentro Via Gaggio troviamo reperti romani, una barca e anche un attimo per darci all’antica arte del Tai Chi insieme al nostro Tino Sartori
Ore 14:00 – Cos’è “Via Gaggio”?
L’incontro del giorno: quello con Ambrogio Milani, il “papà della via Gaggio”. Siamo in territorio di Lonate Pozzolo. Via Gaggio è un percorso che trent’anni fa era perduto, ridotto a discarica e campo da esercitazioni per l’Esercito. Una grande mobilitazione popolare – guidata da Milani, ex operaio e sindacalista di Lonate – ha lavorato al recupero e alla valorizzazione: “All’inizio abbiamo raccolto 58 camion interi di rifiuti”. Nel tempo molto hanno “mollato” in molto, ma il Milani è sempre qui. Quando c’è un temporale lo trovi, un’ora dopo, a lavorare per spostare i rami caduti, per pulire i canali ai lati della via. “Strada comunale, 6 metri di larghezza, secondo l’appalto di manutenzione e ricostruzione della strada nel 1831, affidato all’ingegner Mariani di Cuggiono”.
Oggi via Gaggio è un percorso di tre chilometri, sterrato, nel mezzo della brughiera e del bosco, con tante strade e sentieri laterali da scoprire. Un personaggio incredibile, il Milani. A cui non si dirà mai abbastanza grazie: la sua determinazione, un po’ ruvida, ha regalato un luogo magico frequentato da migliaia di persone ogni fine settimana.
Ore 13:30 – Di nuovo in sella lungo i canali
Dopo aver pedalato lungo il fiume Ticino, si riparte dalla diga del Panperduto imboccando i famosi navigli.
Ore 12:30 – In volo sulla diga
Dall’ostello in pochi passi si può arrivare alla diga e, una volta percorsa, all’isolotto che ospita il “museo delle acque Italo-svizzere”. Normalmente si visita con le guide ambientali e del Consorzio Villoresi: si può scoprire la storia del canale (con tanto di vagoncini originali usati nelle operazioni di scavo), vedere una grande foto area che fa comprendere il percorso dell’acqua, usufruire dei giochi d’acqua, un percorso realizzato per il museo, “amatissimo dai bambini in estate quando fa caldo”.
Ore 12:00 – Un ostello dove dorme chi va in bici dalla Sicilia…alla Cina!
La storia delle due famiglie che gestiscono l’Ostello del Panperduto e dei loro clienti che arrivano da tutto il mondo.
Ore 11:30 – La Diga e l’inizio dei canali
L’arrivo a Panperduto: il nome della località identifica una diga e un bacino da cui vengono derivate le acque del Ticino che danno vita al canale Villoresi e al canale industriale. Il nome deriva dagli sforzi vani nel medioevo per scavare un primo canale per evitare un tratto di rapide verso Milano: il progetto fallì e per secoli rimase una grande fossa. Solo alla fine dell’Ottocento, con l’apertura canale Villoresi, si è riusciti a usare l’enorme scavo che fin lì era stato inutile (pan-perduto, fatica perduta).
Ore 9:15 – La diretta della partenza
Si parte e si spezza una lancia, ma anche più di una, a favore delle bici a pedalata assistita: sono il mezzo ideale per chi vuole scegliere le due ruote senza avere “l’ansia da prestazione” di non essere in grado di affrontare lunghe pedalate. Tino la sua se l’è regalata alla pensione, Roberto invece oggi sceglie una bella bici da passeggio rossa a cinque cambi. Buona pedalata ad entrambi!
Ore 9:00 – Arrivo in treno
Si arriva a Sesto Calende in treno con a bordo le biciclette, perché Trenord su questo tratto consente il trasporto dei mezzi a due ruote. Si presenta il mitico Tino Sartori, che pedalerà con noi per due tappe e che ritroveremo poi a piedi nelle ultime quattro, lungo la Via Francisca del Lucomagno. Tino è un artista, ceramista e appassionato di bicicletta. Quando sarà in cammino ci insegnerà anche qualcosa di Tai Chi, disciplina che pratica con passione, chissà se riuscirà a fare meditare anche il nostro Morandi.
I protagonisti della tappa
Roberto Morandi, giornalista di VareseNews, è anche un gran appassionato di bicicletta e di storia.
Tino Sartori, artista, ceramista, pedalatore, camminatore.
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