Viaggio nel termovalorizzatore di Busto Arsizio: “Siamo sicuri e inquiniamo meno”
Neutalia apre le porte dell'impianto di Borsano per rassicurare dopo l'incendio e per mostrare gli investimenti realizzati e in fase di realizzazione per migliorare efficienza, emissioni e sicurezza
Neutalia ha aperto le porte del termovalorizzatore di Busto Arsizio a giornalisti e comitati ambientalisti per la prima volta a 9 mesi da quando la nuova società ha preso possesso dell’impianto fino ad allora gestito dal consorzio Accam. Un’apertura che arriva a quasi un mese dall’incendio del 12 aprile scorso, che ha riacceso le preoccupazioni di molti cittadini dopo quello che nel gennaio del 2020 aveva distrutto la turbina che produceva energia dallo smaltimento dei rifiuti.
Il presidente Michele Falcone, assieme all’amministratore delegato Stefano Migliorini e al direttore tecnico Alessandro Reginato, hanno mostrato gli investimenti in essere per migliorare le performance dell’impianto dopo gli anni bui della gestione Accam che avevano portato il sito ad un passo dalla chiusura.
GLI INVESTIMENTI DI NEUTALIA DALL’AVVIO
«Già nei primi 5 mesi dalla nascita, sono state realizzate opere per oltre 4,5 milioni di euro che hanno interessato la sistemazione della turbina 2, del collettore fognario, della rampa di accesso all’area di trasferenza, del sistema di controllo delle acque meteoriche nonché la costruzione del sistema automatizzato di trasferimento dei rifiuti sanitari, che entrerà in funzione ad agosto 2022. È stata realizzata altresì la digitalizzazione del sistema di monitoraggio delle emissioni di mercurio e diossine» – hanno raccontato Migliorini e Falcone. La riattivazione di una delle due turbine a fine aprile ha permesso all’impianto di tornare a produrre energia (420 MWh nel mese di aprile).
GLI INVESTIMENTI PER IL 2022
I dirigenti di Neutalia hanno parlato anche dei prossimi interventi che verranno realizzati entro l’anno (circa 6 milioni di euro): l’installazione del sistema catalitico che abbatterà ulteriormente le emissioni di ossidi di azoto e diossine, tra agosto e ottobre 2022; l’installazione di un sistema di monitoraggio del mercurio nei fumi – intervento sviluppato con il supporto del Politecnico di Milano – entro giugno 2022; nell’autunno 2022 è prevista la sistemazione e la messa a regime delle turbine della linea 1, con il ritorno a una completa produzione di energia elettrica.
«Il Piano investimenti è ovviamente un piano dinamico – ha detto il presidente di Neutalia – che, a differenza del passato, non vuole solo risolvere i problemi ma anche prevenire le evoluzioni e le migliori esperienze che arrivano anche dal mondo della Università».
SICUREZZA DELL’IMPIANTO
L’incendio di inizio aprile ha destato preoccupazione, come detto, soprattutto per la modalità con cui è iniziato ma il direttore tecnico Reginato ha assicurato che ora i rifiuti ingombranti, prima di essere triturati, vengono bagnati con un sistema di nebulizzazione che dovrebbe evitare la creazione di scintille: «L’impianto è dotato di tutti i sistemi di sicurezza previsti dalla normativa ed esiste un piano per la prevenzione dei rischi e degli incidenti – spiegano sempre da Neutalia -. La società ha inoltre già previsto in programma un piano di aggiornamento del personale di Neutalia e delle maestranze esterne che operano all’interno del sedime dell’impianto, anche attraverso simulazioni di possibili accadimenti negativi, in maniera che, nell’eventualità, possano intervenire nel più breve tempo possibile e in totale sicurezza».
NEUTALIA SOCIETA’ BENEFIT
Per quanto riguarda la parte benefit della società Falcone ha presentato un piano da 850 mila euro di investimenti che si suddividono in circa 775.000 euro di investimenti su abbattimento fumi, sonde per monitoraggio mercurio, consulenza per misurazione emissioni HG, centraline di controllo emissioni sul territorio, carbon foot print mentre altriu 5o mila euro sono serviti per Visita classi, campagna sui territori, borse di studio, formazione dipendenti, formazione fornitori, stakeholder engagement.
LE DOMANDE DEI COMITATI E LE RISPOSTE
Sia Migliorini che Falcone hanno risposto alle domande dei rappresentanti dei comitati presenti alla conferenza stampa finale (Legambiente Bustoverde, comitato No inceneritore, comitato Inceneritore e Ambiente e altre realtà), soprattutto per quanto riguarda la questione delle emissioni. In particolare Stefano Marchionna ha espresso dubbi sulla taratura del nuovo impianto di rilevamento del mercurio che, sostiene, non è accompagnato da una documentazione pubblica che permetta di verificarne l’attendibilità. A questa critica il presidente Falcone ha cercato di rassicurare sostenendo che le apparecchiature sono tarate a norma di legge e che i dati vengono trasmessi a Regione Lombardia che fa controlli puntuali. Riguardo al documento Falcone ha sostenuto che verrà consegnato a Regione e ha invitato Marchionna a rivolgersi all’ente pubblico per potervi accedere.
Adriano Landoni ha, invece, chiesto il perchè dei tanti fermi subiti dall’impianto che spesso funziona a singhiozzo: «Abbiamo avuto due stop prolungati negli ultimi due anni, uno dovuto all’incendio della turbina che costrinse a parecchi giorni di stop (quando era ancora gestito da Accam, ndr) e poi un nuovo fermo per il rinnovamento della caldaia della linea 2. Poi ci sono fermate programmate come nel caso della riattivazione della turbina o per riparazioni di parti elettromeccaniche».
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