Tragedia di Samarate, sotto sequestro gli uffici dell’azienda di Maja a Milano
Nei prossimi giorni l'interrogatorio di garanzia. Alessandro Maja è ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Monza
Slitta ai prossimi giorni l’interrogatorio di garanzia di Alessandro Maja, l’uomo di Samarate che lo scorso 4 maggio ha ucciso la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia e ferito gravemente il figlio, Nicolò. L’architetto milanese verrà trasferito in carcere, al momento però si trova ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Monza, in uno stato che non ha permesso, fino a questo momento di sostenere l’interrogatorio.
L’udienza è attesa non appena i medici lo dichiareranno idoneo ad affrontarla. Intanto restano sono sotto sequestro gli uffici dell’imprenditore a Milano. Lo riporta il Corriere della sera in un articolo che ricostruisce l’attività economica del cinquantasettenne, citando anche l’esistenza di un fondo patrimoniale costituito nel 2018, e «destinando a far fronte ai bisogni della famiglia».
Al momento si attende anche di sapere quando saranno celebrati i funerali di Stefania e Giulia, per i quali si dovrà attendere la decisione del pubblico ministero. In ospedale a Varese, Nicolò, il figlio 23enne di Maja, resta ricoverato in prognosi riservata.
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