Il TAR ferma il ricorso contro il Masterplan Malpensa. Ma c’è una sorpresa
Il TAR ha respinto il ricorso presentato da comitati e Parco del Ticino ma "la sentenza, per quanto negativa, contiene due indicazioni di grandissimo interesse". Ecco quali sono i prossimi passi previsti
Il Tar per la Lombardia ha comunicato oggi alle parti -Coordinamento Salviamo il Ticino e Parco del Ticino da un lato e Regione Lombardia dall’altro- la propria decisione in merito al procedimento contro il silenzio inadempimento di Regione Lombardia nel concludere la procedura per il riconoscimento dell’area della brughiera di Malpensa come sito di importanza comunitaria.
Il Tar ha respinto il ricorso ritenendolo tardivo, in quanto proposto oltre l’anno dal termine per la conclusione della procedura. La domanda era infatti stata proposta dal Parco il 25 ottobre 2011 e la Regione avrebbe dovuto pronunciarsi per legge entro 180 giorni. Dalla scadenza di detto termine Parco (ed Associazioni ) avevano tempo 1 anno per proporre ricorso contro il silenzio, termine abbondantemente scaduto anche se prorogato al 2016 quanto il Ministero dell’Ambiente non aveva ritenuto di esercitare i poteri sostitutivi di fronte all’inerzia della Regione.
“La sentenza, per quanto negativa, contiene due indicazioni di grandissimo interesse -dicono dal coordinamento-: Riconosce la legittimazione attiva delle associazioni a proporre ricorso avverso il silenzio; Statuisce che Regione Lombardia aveva il dovere di concludere la procedura e che lo doveva fare nel termine di legge di 180 giorni”.
La palla passa ora al Parco del Ticino che ha la possibilità di riproporre in Regione l’istituzione del SIC, sapendo che la stessa dovrà pronunciarsi nel termine di 6 mesi. “E se non lo farà potrà essere proposto un nuovo ricorso avverso il silenzio, che, questa volta, non potrà che essere accolto -scrivono in una nota i membri do coordinamento-. Di tempo ce n’è perché parallelamente la procedura di VIA per il Masterplan di Malpensa 2035, con le profonde modifiche contenute nel protocollo d’intesa dello scorso 6 giugno scorso, dovrà riprendere da capo, con tempi per la sua conclusione preventivabili in circa 1 anno”.
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