Da Busto Arsizio l’appello di Gigi Farioli: “Non mandiamo in vacanza i problemi reali del Paese”
L'ex sindaco di Busto Arsizio e fondatore del movimento politico "L'Italia c'è" si rivolge alla società civile, alle forze economiche, sociali, culturali, politiche, ai sindaci e agli amministratori pubblici e privati del territorio
Gigi Farioli, ex sindaco di Busto Arsizio e fondatore del movimento politico “L’Italia c’è”, ha scritto un lungo messaggio per lanciare un appello alla società civile della provincia di Varese ma anche alle forze economiche, sociali, culturali, politiche, ai sindaci e agli amministratori pubblici e privati del territorio. Qui sotto il testo scritto da Farioli.
Il Parlamento non più tardi di una settimana fa si è dimostrato totalmente sordo alla richiesta della società civile che spontaneamente, e in tutte le forme possibili, aveva fatto giungere ai rappresentanti politici per l’interesse generale del Paese di continuare l’esperienza del governo di salvezza nazionale e allo stesso presidente Draghi di accettare la sfida. Anche dalla provincia di Varese si erano alzate voci plurime e coerenti in quella direzione.
Oggi 26 luglio, siamo già in piena bagarre elettorale. Non mandiamo in vacanza i problemi reali ed esigiamo da chi si proporrà serietà. Partendo dall’alto e fiero richiamo del presidente Draghi in aula. E cerchiamo , almeno noi, di essere pronti. E coerentemente conseguenti.
L’Italia e’ un grande Paese libero e democratico sorretto dalla forza dei valori e del suo convinto europeismo. Ha compiuto un miracolo civico reagendo bene col suo immenso capitale sociale fatto di comunità coese e virtù diffuse alle emergenze che l’hanno colpita”. Questa Italia merita una campagna elettorale seria e nel nome della responsabilità, non dei fatui fuochi d’artificio e della ricerca esasperata dei botti di mezza estate, di cui vediamo già preoccupanti segnali in queste ore. All’altezza dell’Italia migliore. Un’Italia vera. Che c’è. Che esiste e resiste. E che merita soprattutto rispetto. Oltre che rappresentanza. Non possiamo permetterci e permettere che si prescinda da ciò che è avvenuto in questi anni e che sta avvenendo ancora a livello nazionale ed internazionale. Non possiamo permetterci ne’ permettere che la campagna elettorale pretenda di far tornare l’orologio della storia al 2018, che sia una vacanza dai problemi reali, alla vigilia di un autunno che, anche per la imperdonabile e dissennata scelta di chi ha staccato la spina al governo, si annuncia drammatico. Occorre ripartire, se possibile facendolo nostro, dal discorso franco e alto di Draghi in Senato, con una sincerità al limite della durezza. Quel siete pronti ? ripetuto tre volte, purtroppo senza riscontro, alle aule parlamentari, è riproposto oggi al corpo elettorale. Siamo pronti a un nuovo patto di fiducia per il rilancio e la ripresa del nostro Paese? Siamo soprattutto pronti ad esigere da chi si propone altrettanta chiarezza di quanto ha espresso Draghi? Sì, perché se è indubbio da parte mia che sia indispensabile partire dalla ormai più volte citata Agenda Draghi, essa non può essere ne’ un espediente retorico ne’ un richiamo generico E’ indubbiamente percepito da tutti come un riferimento positivo se è vero come è vero che anche chi ha provocato codardamente il crollo non ha avuto L’umano coraggio di rispondere alla fiducia e si è dato da fare per cancellare ogni rischio di impronta digitale. Alto segnale di eccelsa ipocrisia. Ma se l’ipocrisia è il miglior omaggio che il vizio rende alla virtù, allora anche loro ritengono che ciò (l’agenda Draghi e ciò che Draghi è il suo discorso rappresentano) sia virtuoso, soprattutto per le famiglie e le imprese, anche del Varesotto , per i temi essenziali della questione lombarda e settentrionale , base geopolitica essenziale e fondativi del centrodestra berlusconiano vincente e della Lega di governo oggi colpevolmente tra i killer ? Pur, secondo le dichiarazioni dei leader, a loro insaputa ?
Chiunque si proponga all’elettorato dovrà esprimersi con chiarezza sull’Agenda Draghi, secondo il sottoscritto condizione essenziale anche se non sufficiente , per avere la mia fiducia ( non mi allargo qui in in nostra ). E’ probabile che pur avendo per tutti gli ultimi cinque anni ripetuto che dovesse essere superato il falso e mistificante bipolarismo, trasformatosi in grave bipopulismo, pur avendo auspicato un sistema elettorale più consono a superare un bastardo maggioritario, anche le elezioni del 25 settembre come nel 1994, ma ancor più in analogia col 1948, si sia costretti ad una scelta di campo . Innanzitutto sulle scelte internazionali che mai come oggi ( o come nell’aprile 1948 ) sono scelte essenziali di politica interna. La guerra, l’operazione speciale russa, sembrano dimenticate. La caduta del Governo Draghi ha impressionato negativamente e preoccupato tutte le cancellerie internazionali ma è stata salutata con soddisfazione dal Cremlino. E’ solo casuale che le forze più ambigue o chiaramente filo Putin coincidano con i killer di Draghi? Ogni ambiguità deve essere sciolta prima del voto. Si conviene con quanto afferma Draghi in Senato? Draghi afferma: “ La solidarietà con l’Ucraina va perseguita e confermata anche se non soprattutto con le armi. Il solo modo per difenderla hi sta con l’Agenda Draghi deve rispondere sì. Già oggi. Non no ma neanche forse o vedremo. Si sta con la liberaldemocrazia, l’Europa, l’Occidente, la Francia, la Germania, Macron, Scholtz, o con l’autocratura, la Russia, Orban e Putin? Non ho dubbi. Occorre una chiara scelta di campo. Prima ancora che tra sinistra, centro e destra il discrimine è tra ipotesi A (Draghi ed Europa) e ipotesi B (Putin e salto nel buio). Altro discrimine che è anche il perimetro entro cui può operare chiunque voglia continuare il Programma di Sviluppo e la Next Generation Eu e chi voglia sprecare l’ultima speranza per l’Italia è il rispetto degli accordi che vincolano erogazione di miliardari contributi europei a precise riforme in senso liberale ed europeo. Come catalogare le prime sparate all’insegna dello scostamento di bilancio di Salvini e da un Berlusconi ridotto a macchietta crozziana del Berlusconi ‘94 assolutamente non sostenibili se non all’insegna del “Forza debito?. Come si può garantire futuro di stabilità sparando populistiche riforme pensionistiche ( 1000 euro a tutti indipendentemente dal l’aver mai contribuito , quota 41 o 42 senza indicare coperture ? E come poter dissennatamente penalizzare le giovani generazioni con scelte previdenziali dissennate e sostenere il Next Generation Eu?) Per ultimo , ma non ultimo parliamo della crisi e dipendenza energetica dalla Russia . Con Draghi si è passati come dipendenza dal gas russo dal 40 al 25 per cento . Si vuole continuare e come su questa strada ? E allora come giustificare l’ambiguo e schizoide atteggiamento di chi dice si a Roma salvo opporsi ai rigassificatori in sede locale (Pd , Fratelli di Italia , Lega , tutte le altre forze politiche con la lodevole eccezione di Azione e Italia Viva ) ? Non si può dire si alle rinnovabili e poi , dove si governa ( Lega e Fratelli di Italia Sicilia e Sardegna) essere i più decisi ostruzionisti e perseveranti nella carbonizzazione . Siamo arrivati al voto , in definitiva , come peggio non avremmo potuto .La stragrande maggioranza della società civile varesina avrebbe preferito affrontare la sessione di bilancio prima di un autunno che si presenta difficile con un gabinetto guidato da Mario Draghi e una fine legislatura ordinata . ( che avrebbe , dico io , permesso tra l’altro di meglio perfezionare una più adeguata offerta politica, meno condizionata dai patetici e poco credibili balletti tesi , prima di tutto all’interesse delle consorterie di chi vuole mantenersi una poltrona prescindendo da tutto e soprattutto dal bene comune ). Ora però il dado è tratto . L’elettorato sappia punire i responsabili di questo dramma , il rischio è che ciò alimenti ancor più la sfiducia e il disinteresse nell’illusione che il non voto sia la più facile via di fuga . Credo invece che ciò sarebbe lasciare totale e maggiore forza a chi ha solo interesse a continuare prescindendo dall’interesse , il bisogno , il desiderio delle famiglie e delle imprese che hanno permesso alla Italia di resistere e che sarebbero i primi , a cominciare dai più deboli e fragili a pagare scelte sbagliate . Mi sarebbe piaciuto molto invitare tutte le forze vive a predisporre proposte candidature condivise dal basso per una Agenda Draghi seria per una seria scelta di campo che coinvolgesse giovani , sindaci realtà civiche amministratori imprenditori che portino esperienza e competenza , oltre che onestà , pulizia e passione . Non so se sarà purtroppo possibile farlo come sognato . Partiamo almeno dall’esigere e stimolare , ciascuno nel suo ruolo , culturale , politico , economico e sociale per far sì che il nostro presente e quello dei nostri figli non sia messo a repentaglio da scelte irresponsabili come quelle perpetrate nelle aule della Camera e del Senato . Da oggi , costringiamo chiunque a rispondere con chiarezza alle domande che ho , abbiamo cercato di porre in questo appello . Chi è convinto che ciò che l’Agenda Draghi ha rappresentato e rappresenti una possibilità per il Paese oggi è ancora domani . E’ disponibile a partire da lì ? È disponibile a rispondere sì all’ accorato “ Siete pronti “? Io me lo auguro . E lo auguro a tutti noi . Esigiamo a chi ha voluto rappresentarci , a chi ci rappresenta in ogni sede , a chi si intende proporre di impegnarsi in questa direzione . Nel perimetro della serietà . E della responsabilità . Io farò quanto è nelle mie umili disponibilità . Credo di doverlo a me stesso , alla mia storia di innamorato della politica e del suo Paese , che ho avuto l’onore di ricoprire incarichi a livello locale importanti , consigliere , sindaco , consigliere regionale , che mi sono dimesso e lasciato il partito con cui ho condiviso quai tutto per vent’anni cominciando ad avvertire cadute nel populismo e nel sovranismo che in questi giorni hanno avuto il loro plastico suggello . Lo devo e lo dobbiamo a quella splendida comunità virtuosa è fedele di cui il Varesotto è simbolo e che ha consentito all’Italia di resistere alle più difficili prove . E che non merita la scarsa responsabilità dimostrata nelle ultime settimane Se è vero come è vero che l’Agenda Draghi e’ davvero fondamentale , non riduciamola a retorica o , peggio , un ipocrita velo per coprire la vergogna che tradisce il Paese e sestessa . E il suo senso profondo . Siete pronti ? Allora dimostriamolo davvero.
Gigi Farioli
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