Condannata a 3 anni la maestra che maltrattava i bambini in un asilo di Legnano
La 42enne che lavorava alla scuola materna Santo Bambino di Gesù ha scelto il patteggiamento. Soddisfazione da parte delle mamme-coraggio che hanno deciso di andare a fondo della vicenda
È stata condannata a 3 anni e 20 giorni dal giudice per l’udienza preliminare Tiziana Landoni, la maestra della scuola materna Santo Bambino Gesù di Legnano, finita al centro di un’indagine dei Carabinieri di Legnano e della Procura di Busto Arsizio per maltrattamenti su minore nel settembre del 2021, perpetrati ai danni di bambini dai 3 ai 6 anni a lei affidati.
Qui sotto l’articolo in cui vengono descritte le condotte della maestra
Maltrattamenti aggravati in un asilo di Legnano, chiuse le indagini su una maestra
La donna, una 42enne residente a Nerviano, ha scelto il patteggiamento ed è stata anche condannata al pagamento delle spese legali e processuali. Quindici le famiglie dei bambini che si sono costituite parte civile, ammesse nonostante l’opposizione del legale della maestra, e che ora chiederanno di essere risarcite in sede civile.
Soddisfazione è stata espressa dalle due mamme che per prime hanno deciso di andare coraggiosamente a fondo della vicenda, accettando anche di continuare e mandare i propri figli in quell’istituto durante il periodo delle indagini.
Una è Chiara Fazzari che così commenta la sentenza: «Sono soddisfatta di come è andata. Ci piacerebbe riuscire a chiudere il cerchio e far sì che la scuola si prenda le proprie responsabilità perchè dovevano accorgersi di quello che stava accadendo e non a caso ci siamo opposti alla richiesta di archiviazione nei confronti della dirigente e di un’altra maestra. Infine vorrei ringrazia la Procura di Busto Arsizio e i Carabinieri di Legnano per aver portato avanti le indagini in maniera esemplare e fatto emergere la verità».
L’altra mamma ha dichiarato: «La giustizia ha funzionato. Mi ritengo soddisfatta della sentenza anche perchè è stato fatto un lavoro egregio sin dall’inizio da parte dei Carabinieri e della Procura. Noi abbiamo mandato a scuola i nostri figli pur sapendo che i fatti erano veri. Il messaggio che vorrei dare è di abbattere l’omertà perchè non è possibile che le altre maestre e la dirigenza, che avrebbe dovuto controllare, non possano aver sentito e visto nulla. La cosa che mi lascia l’amaro in bocca è che le voci già giravano tra il 2019 e il 2020 e la direzione ha insabbiato eppure nel 2021 i nostri bambini si sono ritrovati da soli al piano superiore della scuola, senza che nessuno potesse controllare a vista. Ci siamo sentiti traditi per la fiducia che abbiamo riposto nella scuola».
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